Milano, 6 dic. (askanews) – Si accende la battaglia attorno a Banco Bpm. Il Credit Agricole, già primo azionista, rafforza la presa, portando la sua posizione complessiva al 15,1% nel capitale della banca italiana, su cui la scorsa settimana Unicredit aveva lanciato a sorpresa un’Ops. Una mossa che, al momento, sembra essere più “difensiva” che di sfida, visto che i francesi hanno dichiarato di non intendere lanciare un’Opa su Banco Bpm.
L’operazione, spiegano i francesi, “è coerente con la strategia di Crédit Agricole quale investitore e partner di Banco Bpm, rafforza le partnership industriali in essere nel settore del credito al consumo e della banca-assicurazione, nonché testimonia l’apprezzamento per le qualità intrinseche di Banco Bpm, come una solida posizione di mercato e positive prospettive finanziarie”.
L’offerta è stata nettamente bocciata l’indomani dal cda di Banco Bpm, che ha giudicato le condizioni “del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia, non riflettendo in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di Unicredit per ogni azione Banco Bpm, pari a un prezzo implicito di offerta di 6,657 euro per azione e un premio di solo lo 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre. Anche il mercato, portando il titolo Banco Bpm sui massimi fino a 7,51 euro (chiusura odierna), ha giudicato fin da subito troppo basso il prezzo messo sul piatto da Orcel, scommettendo su futuri rilanci. Ora la partita si riapre con la mossa dei francesi.