Bruxelles, 10 dic. (askanews) – L’Ue deve coinvolgere di più, con un ruolo più attivo, il settore dell’automotive quando elabora i suoi regolamenti sulla transizione verde che hanno un grande impatto su questa industria, e se è nel suo ruolo fissare degli obiettivi politici a lungo termine, come l’auto a zero emissioni di CO2 dal 2035, deve però ascoltare l’industria stessa, le soluzioni concrete che propone, riguardo al percorso per arrivare a quegli obiettivi.
De Meo ha anche sottolineato l’urgenza di trovare una soluzione praticabile per evitare le multe previste nei confronti dei costruttori d’auto che non rispetteranno gli obiettivi di riduzione delle emissioni del 2025, per un ammontare totale stimato a 16 miliardi di euro, denaro che le società devono già mettere in conto nei piani di bilancio all’inizio di quest’anno, e che andrebbe sottratto agli ingenti investimenti che il settore sta facendo e che ha bisogno di fare per la transizione all’elettrico.
“Sottolineiamo – ha continuato il presidente dell’Acea – che abbiamo bisogno di uno scambio costruttivo tra le autorità pubbliche e tutte le parti interessate e l’industria per trovare soluzioni; e sottolineo la parola soluzioni, per preservare un settore che è anche fondamentale per l’Europa stessa”.
E oggi, ha avvertito De Meo, “l’Europa è sul punto di spararsi sui piedi, con 16 miliardi di euro di multe che incombono su un’industria che sta investendo oltre 250 miliardi nella transizione energetica, 16 miliardi che saranno dirottati da ulteriori investimenti nell’innovazione e nella transizione energetica”, mentre la normativa Ue “non ha fornito le condizioni di mercato necessarie come infrastrutture di ricarica, sistemi di incentivi stabili”.