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mercoledì, Aprile 2, 2025
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Assegno di inclusione: oltre 71mila pagamenti in Sicilia, la metà dei beneficiari è tra Campania e Isola

Oltre la metà degli assegni di inclusione (Adi) pagati a gennaio è stata destinata a famiglie residenti in Sicilia e Campania. Secondo i dati diffusi dall’Inps, infatti, su un totale di 287.704 domande accettate, ben 154.666 assegni (pari al 53,76%) sono stati erogati nelle due regioni. In particolare in Sicilia sono stati erogati 71.311 assegni, mentre in Campania il numero è ancora più alto con 83.355 pagamenti effettuati.

Numeri che evidenziano una forte concentrazione del nuovo sussidio nel Mezzogiorno, con il Sud e le Isole che, nel complesso, hanno ricevuto 224.461 assegni, pari al 78,02% del totale. Un dato che supera persino il vecchio Reddito di cittadinanza, il cui ultimo pagamento nel novembre 2023 era destinato per il 65,59% alle famiglie del Sud.

Il quadro nazionale e il confronto con il Nord

Il divario con il resto d’Italia è netto. In Lombardia, la regione più popolosa con quasi 10 milioni di abitanti, sono stati pagati solo 12.304 assegni (pari al 4,28% del totale). Ancora più bassi i numeri del Nord nel complesso, dove il totale degli assegni erogati si ferma a 33.261, pari all’11,56%. Anche il Centro registra un numero ridotto di beneficiari, con 29.982 assegni, ovvero il 10,42%.

Le regioni con il minor numero di beneficiari sono Val d’Aosta (135 assegni) e Trentino Alto Adige (201). Dopo Sicilia e Campania, invece, le regioni con più percettori sono Puglia (27.628 assegni) e Lazio (21.246 assegni).

L’importo e le scadenze per la domanda

L’importo medio percepito dalle prime 287mila famiglie beneficiarie è stato di 645 euro a nucleo. C’è ancora tempo per richiedere il sussidio: la scadenza per l’invio delle domande è fissata al 31 gennaio. Chi completerà la sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (Pad) entro questa data, potrà ricevere anche il pagamento relativo alla mensilità di gennaio già dal 15 febbraio.

L’assegno di inclusione è stato introdotto nel 2024 in sostituzione del Reddito di cittadinanza ed è destinato alle famiglie in difficoltà economica con la presenza di almeno un minore, un disabile, un anziano over 60 o una persona con bisogno accertato. Secondo le previsioni, una volta a regime la misura potrebbe coinvolgere circa 700mila famiglie in tutta Italia. Questi dati confermano come il Mezzogiorno continui a essere l’area più fragile dal punto di vista economico e occupazionale, con un numero molto elevato di nuclei che necessitano di un sostegno pubblico.

(Marta Galano)

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