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Arresto e pene aggravate per chi aggredisce medici e infermieri. Ecco le novità

Arresto in flagranza (per alcuni casi anche in differita) per chi aggredisce un operatore sanitario e pena inasprita per chi danneggia beni all’interno o all’esterno di una struttura sanitaria. Sono queste le principali novità del decreto legge sulle aggressioni in sanità approvato dal Consiglio dei Ministri e fortemente voluto dal ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Le misure, da subito operative, vogliono essere un’ulteriore risposta a un fenomeno, quello delle violenze contro medici e personale sanitario, assurto negli ultimi tempi a una vera e propria emergenza. Anche con riferimento alla provincia di Messina, in particolare all’ospedale Papardo, abbiamo spesso riportato la notizia di aggressioni al personale medico.
Le parole del ministro Schillaci – “Non vogliamo più assistere a violenze nei confronti di donne e uomini del servizio sanitario – ha spiegato il ministro Schillaci – ma neanche alla distruzione di pronto soccorso o reparti. Queste misure si aggiungono alle altre già approvate lo scorso anno, a scopo preventivo e di deterrenza: sono aumentate le pene per gli aggressori, è già prevista la procedibilità d’ufficio, indipendentemente dalla denuncia di chi viene aggredito e sono stati potenziati i presidi di polizia negli ospedali. Vogliamo che nelle strutture sanitarie e sociosanitarie si lavori in sicurezza – conclude il Ministro – ma sappiamo che accanto a questi doverosi e necessari interventi occorre uno sforzo ancora maggiore sul piano culturale. Per questo continueremo a promuovere, insieme alle categorie, campagne per sensibilizzare i cittadini e rinsaldare il rapporto di fiducia tra paziente e medico”.
Cosa prevedono le nuove misure – Il testo in particolare introduce il reato di danneggiamento commesso all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia o nell’atto del compimento del reato di lesioni personali a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali.
Per chi commette tale reato, sono previste la pena della reclusione da uno a cinque anni e la multa fino a 10.000 euro, oltre all’arresto obbligatorio in flagranza. Allo stesso modo, l’arresto in flagranza viene esteso a chi commette il reato di lesioni personali a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali. Infine, si prevede l’arresto in flagranza differita per:
– i delitti non colposi per i quali è previsto l’arresto in flagranza, commessi all’interno o nelle pertinenze delle strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, in danno di persone esercenti una professione sanitaria o socio-sanitaria e ad esse ausiliarie nell’esercizio o a causa delle funzioni o del servizio;
– i delitti commessi su cose destinate al servizio sanitario o socio-sanitario o presenti nelle suddette strutture. Ai fini dell’arresto ‘in flagranza differita’, è necessario che sia attestata, in modo inequivocabile, la realizzazione della condotta criminosa e che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla identificazione del soggetto e, comunque, entro le quarantotto ore dalla commissione del fatto.

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