Fuori un altro. Anche Ismaele La Vardera lascia Sud chiama Nord, il partito di Cateno De Luca. E’ questo il primo tangibile effetto dell’ammiccamento a destra del sindaco di Taormina che, in una recente conferenza stampa, ha strizzato l’occhio e aperto al dialogo con le forze del centrodestra siciliano a patto che si vada oltre Musumeci e Schifani.
“Sabato scorso – ha detto La Vardera – ho capito quali sono i rapporti con il leader di Sud chiama Nord: niente dialogo e senza averne parlato prima, ha deciso con tutta la deputazione rimasta di tracciare il futuro del partito. Come potrei non tenere conto delle affermazioni di Cateno: noi che oggi attacchiamo il governo regionale siamo pronti domani a sederci con i partiti che oggi lo sostengono?”.
Il gruppo di ScN all’Ars, che aveva iniziato la legislatura con ben 8 deputati regionali, si riduce così a soli tre rappresentanti: Matteo Sciotto, il fedelissimo Giuseppe Lombardo nonché sindaco di Roccalumera e lo stesso De Luca.
Prima di La Vardera avevano già abbandonato Sud chiama Nord: Ludovico Balsamo (passato all’Mpa), Salvatore Geraci, andato alla Lega e Alessandro De Leo, iscritto al gruppo Misto, dove si iscriverà anche La Vardera. Davide Vasta ha dovuto rinunciare al seggio per decadenza dovuta alla questione di ineleggibilità, al suo posto era subentrato il primo dei non eletti di ScN Salvatore Giuffrida, che però ha aderito alla Dc.
A La Vardera ha replicato il presidente del partito Laura Castelli: “Mi stranisce la tempistica: una decisione del genere non la si prende in 24/48 ore, ma serve molto più tempo. Una doverosa premessa. (…) Sud chiama nord è post ideologico perché basa la sua azione politica sulla buona amministrazione, sui fatti reali e concreti. (…) La decisione che hai preso è meramente ideologica e lo hai confermato con le motivazioni che hai dato. Caro Ismaele posso comprendere la giovane età, ma è necessario non dimenticare che in politica bisogna agire solo per risolvere i problemi e non per il consenso personale. Se oggi esiste una speranza di riscatto per tutti i siciliani, là dove tutti hanno fallito, quella speranza si chiama Cateno De Luca. L’esperienza mi porta a dire che non bisogna solo riconoscersi in un leader, ma bisogna sempre avere fiducia in lui, anche quando non capisci il perché di quella azione. Soprattutto se quella persona ha fortemente creduto e investito in te, sotto ogni punto di vista”, ha concluso.