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mercoledì, Marzo 12, 2025
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Anche il Parco Quasimodo di Roccalumera per le Giornate Fai di Primavera: il 22 e 23 marzo alla scoperta dei tesori della Sicilia

Sabato 22 e domenica 23 marzo tornano le Giornate Fai di Primavera, l’evento di punta del Fondo per l’ambiente italiano ETS, giunto alla 33ª edizione. Un weekend dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano, reso possibile grazie all’impegno di migliaia di volontari. In Sicilia saranno 60 i luoghi visitabili, dall’agrigentino al ragusano, dal catanese alla provincia di Palermo, con l’apertura di siti normalmente chiusi al pubblico o poco conosciuti.

Quest’anno l’iniziativa assume un significato particolare poiché celebra i 50 anni dalla nascita del Fai, fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli. Il fine della manifestazione resta quello di sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza della tutela e della conoscenza del patrimonio storico, artistico e naturale italiano.

“Le Giornate Fai – sottolinea la referente siciliana Sabrina Milone – rappresentano un momento di crescita educativa e culturale e di condivisione, strumenti essenziali per affrontare un mondo libero. Un percorso di cittadinanza che coinvolge istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, con un unico obiettivo: riconoscere il valore del nostro patrimonio culturale e con esso la nostra identità di cittadini europei”.

Nel Messinese sono tre i luoghi da scoprire: il Parco Letterario Salvatore Quasimodo di Roccalumera, il Faro di Capo Peloro e la sede centrale dell’Università degli Studi di Messina.

Parco Letterario Salvatore Quasimodo – Roccalumera

Sorto nell’antica stazione ferroviaria di Roccalumera, il Parco Letterario è un omaggio a Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la Letteratura. Ospita il Museo Quasimodiano, con documenti e oggetti del poeta, e il suggestivo Treno-Museo, allestito in vagoni d’epoca per sottolineare il legame tra Quasimodo e il mondo ferroviario. Durante le Giornate Fai sarà possibile ammirare nuovi materiali storici, tra cui lettere e pubblicazioni inedite donate dal figlio Alessandro Quasimodo, e, per la prima volta, l’agenda personale del poeta.

Faro di Capo Peloro – Messina

Situato nel punto più vicino tra Sicilia e Calabria, il Faro di Capo Peloro domina l’ingresso settentrionale dello Stretto di Messina. Costruito nel 1857, ha subito gravi danni nel terremoto del 1908 ed è stato ricostruito nel 1935 con criteri antisismici. La sua torre ottagonale a fasce bianche e nere, alta 37 metri, guida le imbarcazioni con un fascio di luce visibile fino a 22 miglia nautiche. La visita permetterà di esplorare la storia e le leggende legate a questo punto strategico del Mediterraneo, tra cui il mito di Scilla e Cariddi.

Sede Centrale dell’Università di Messina

Cuore storico e culturale della città, la sede dell’Università degli Studi di Messina affonda le sue radici nel 1548, quando fu fondata con il supporto di Ignazio di Loyola. Il palazzo attuale sorge sull’area dell’antico Collegio dei Gesuiti, progettato da Natale Masuccio e demolito dopo il terremoto del 1908. Ricostruito nel 1913 in stile eclettico-neoclassico, è stato ampliato nel 1962 con un’ala moderna. Il percorso di visita consentirà di scoprire l’evoluzione architettonica dell’Ateneo, evidenziando il continuo dialogo tra passato e presente nel tessuto urbano di Messina.

(Marta Galano)

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