Hanno percorso centinaia di chilometri, chi in auto e chi in treno. In tanti anche dalla provincia di Messina si sono messi e si stanno mettendo in viaggio per raggiungere Roma e rendere omaggio a Papa Francesco.
In fila per ore, davanti alla Basilica di San Pietro, si sono mescolati accenti, volti e storie diverse. Tra i pellegrini che continuano a giungere da ogni angolo d’Italia ci sono numerosi fedeli messinesi, in coda per l’ultimo saluto a un Papa che ha lasciato un’impronta anche nella comunità siciliana, dopo anni di pontificato segnati da semplicità, misericordia e vicinanza agli ultimi.
Giovani, ma anche intere famiglie. “Non potevo restare a casa, ho sentito il bisogno di esserci, di ringraziarlo. Ci ha insegnato che il Vangelo va vissuto, non solo ascoltato”, racconta Luigi, messinese che vive a Roma con la moglie e la figlia piccola. Per Fabiola, originaria di S.Teresa di Riva, è “un addio pieno di gratitudine, non solo di dolore”, ci confida insieme al marito Alessandro. Donatella, di Palazzolo Acreide, mette in luce come Papa Francesco abbia “parlato con il cuore, senza filtri. Ha avuto il coraggio di cambiare, anche quando era scomodo”. Per Angelo, originario di Sant’Alessio, “la sua parola e i suoi insegnamenti sono stati un punto di riferimento in questi anni”.
Infine Filippo e Chiara, lui di Limina e lei vicentina: “Vivendo a Roma l’abbiamo sentito parte della nostra vita quotidiana. Abbiamo voluti esserci, insieme, per un ultimo saluto pieno di gratitudine”. Un addio che sa di abbraccio collettivo. Dalla riviera jonica alla capitale, la fede e l’affetto dei messinesi si sono fatti strada tra le migliaia di sguardi rivolti verso la Basilica di San Pietro, da dove la bara di Francesco sabato si muoverà al termine dei funerali verso la Basilica di Santa Maria Maggiore dove sarà sepolto tra le preghiere di chi non lo dimenticherà.