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sabato, Gennaio 4, 2025
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Al via le domande per la “Prestazione Universale” per anziani non autosufficienti. Ecco i requisiti e l’ammontare

A partire da oggi, 2 gennaio 2025, si potrà presentare domanda online all’INPS per l’erogazione sperimentale della “Prestazione Universale”, un nuovo aiuto economico destinato agli ultraottantenni con gravi disabilità e bisogni assistenziali “gravissimi”. Questa misura, attiva fino al 31 dicembre 2026, intende alleviare il carico economico delle famiglie che si prendono cura dei propri cari anziani.

La richiesta potrà essere avanzata tramite la pagina “Decreto Anziani – Prestazione Universale”, sia personalmente, con la propria identità digitale, che tramite i patronati.

La “Prestazione Universale” mira a supportare i bisogni degli anziani più vulnerabili. L’assegno prevede un importo base di 850 euro, che si somma all’indennità di accompagnamento, fissata per il 2025 a 531,75 euro, raggiungendo un totale di circa 1.400 euro mensili.

L’assegno non concorre alla formazione del reddito ai fini fiscali, ma sostituisce le prestazioni precedentemente fornite dalle ATS (Agenzie di Tutela della Salute). Per riceverlo, è necessario optare espressamente per questa misura in sede di domanda.

Requisiti per accedere alla Prestazione Universale

Le famiglie potranno accedere alla prestazione se soddisfano specifici criteri:
• Età: il beneficiario deve avere almeno 80 anni.
• Gravità della condizione: è richiesto un bisogno assistenziale “gravissimo”, valutato dalla Commissione medico-legale dell’INPS.
• ISEE: l’indicatore economico non deve superare i 6.000 euro per prestazioni agevolate sociosanitarie.
• Indennità di accompagnamento: il beneficiario deve essere già titolare di questa indennità, che, se sospesa, impedisce l’accesso alla prestazione.

Come sarà erogata la prestazione

La Prestazione Universale sarà versata mensilmente, suddivisa in due componenti:
1. Quota fissa monetaria: l’importo dell’indennità di accompagnamento.
2. Quota integrativa: un “assegno di assistenza” di 850 euro, destinato a coprire il costo del lavoro di cura. Tale quota può essere utilizzata per pagare lavoratori domestici regolarmente assunti o per acquistare servizi da imprese qualificate nell’assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle normative regionali e locali.

L’obiettivo è sostenere le esigenze delle famiglie italiane più bisognose gravate dal peso dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.

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