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venerdì, Novembre 22, 2024
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Ai Magazzini del Sale di Messina, “Un menù straordinario”, testo tragicomico diretto dalla regista Stefania Pecora, tratto da “Arcicoso”

La foto di Carmine Prestipino rappresenta l’evento che si è tenuto il 17 e 18 Dicembre, ai Magazzini del Sale di Messina, con la produzione del Teatro dei Naviganti, è andato in scena “Un menù straordinario”, testo tragicomico diretto dalla regista Stefania Pecora e dal’aiuto regista Elvira Ghirlanda liberamente ispirato dall’opera “Arcicoso” di Robert Pinget, riproponendo i temi principali del teatro dell’assurdo. Il risultato è stato molto efficace sul piano artistico, grazie all’inventiva della regia e al contributo essenziale degli attori: Orazio Berenato e Chiara Trimarchi, che hanno sostenuto la fatica di mettere in scena un contenuto nichilista dal tragico epilogo. La performance è stata di elevata qualità, apprezzata sul piano scenico ed interpretata con padronanza e caparbietà, di grande impatto emotivo, trasferito in pieno al pubblico presente, che, attento, coinvolto e sorpreso, ha atteso fino all’ultimo, una svolta di senso alla vita rappresentata. Invece, in apparenza, per i protagonisti non accade nulla e si cade nella noia più tetra, silente, pesante che rende tutto inutile, la varietà dei goffi tentativi intrapresi per cambiare <<status>>, l’immobilità e la vanità dell’esistenza, nonostante il gioco e il fugace divertimento delle maschere assunte, che producono illusione, impotenza e stanchezza. Nessun proposito viene portato a compimento e prende forma il vuoto dell’essere, l’assurdo divenire di ripetizioni senza memoria nè desiderio di affrontare quello che è. Alla ricerca di impegno, cura e dovere, si trascura la continuità del tempo che deprime, scorre fino a quando si perde nella disperazione, nella caduta delle aspettative infinite, nella stessa morte. Restano in sospeso, tra cielo e terra, soltanto la bellezza e la luce della natura che, pazientemente, sa attendere e procura libertà e contatto. Per questo motivo l’esperienza estetica della rappresentazione drammatica, anche nella triste realtà alienata, incatenata di oggi, dove è possibile smarrire la via dell’umanità sacra, opera benefici all’anima e invita a meditare e scoprire come la vita abbia bisogno di essere celebrata, significata e tracciata dalla capacità di scegliere e dalla comunicazione autentica.

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