Ieri si è concluso con la sentenza della cassazione un iter giudiziario doloroso. Rigettate tutte le richieste della difesa di Francesco Saporito e riconfermati i 7 anni di pena, come già stabilito dalle udienze di primo grado e appello.
La vicenda risale al 23 luglio del 2019 quando Saporito, maestro di arti marziali, per inspiegabili e futili motivi, ha ridotto in fin di vita con un pungo in faccia il 27enne roccalumerese Gianluca Trimarchi. Da allora per Gianluca e la sua famiglia inizia un calvario fatto di interventi chirurgici e percorsi riabilitativi per poter tornare alla normalità.
“Per quanto ci riguarda io e la mia famiglia – spiega la sorella di Gianluca, Gabriella – non abbiamo nulla da aggiungere, siamo coscienti che nessuna pena potrà mai risarcirci, soprattutto, per quanto abbiamo e ha passato mio fratello. Adesso si guarda avanti, Gianluca vuole solo pensare al futuro e noi vogliamo ritrovare tutti insieme la serenità che avevamo fino a quella notte maledetta”.