Addio Padre Murolo (di Pino Prestia)

Addio Padre Murolo, uomo eccezionale, prete straordinario. Oltre mille persone ti hanno applaudito quando sei uscito dalla chiesa, tutti si sono fatti la croce e tanti altri piangevano, grandi e piccini. Al di là delle personalità presenti al tuo funerale: mons Accolla, il sindaco, il comandante dei carabinieri, quindici preti, i canterini, i vigili urbani e i fedeli di tutta la provincia; al di là dei discorsi delle personalità intervenute, al di là dei tuoi meriti da prete, io ti ricordo come uomo. Uomo di chiesa, uomo di Dio, ma anche uomo con un angolo visuale più ampio, rispetto ai colleghi sacerdoti. Intanto avevi un sacco di amici, colloquiavi con tutti, con i quali tenevi un rapporto più da amico che da prete, un rapporto moderno, qualificante. Quante volte passavi alla guida della tua Bmw, che ti ha fatto comprare Beppe Pirrone, e mi salutavi facendomi le corna, quante altre volte vedendomi seduto al Bar Ciccio Parisi, ti avvicinavi e mi davi uno schiaffo, non tanto leggero; quante altre volte mi chiamavi giornalaio. Un linguaggio, il tuo, che per certi versi appassionava le persone, perché sei riuscito a portare avanti la figura del prete non  più ancorato a canonica e chiesa, ma di un parroco a contatto con la gente, aperto al dialogo, al confronto, arricchito a volte di simpatiche espressioni. Hai fatto emergere una nuova, moderna figura del sacerdote. E ti sei meritato tanta simpatia da grandi e piccini, e non solo a Roccalumera ma in tutto il comprensorio. Ed io così voglio ricordarti: spavaldo ma generoso, intrepido ma umile, battagliero ma sempre uomo di Dio e della Chiesa. Ciao Murolo, chissà se da lassù puoi continuare a farmi le corna.