14.6 C
Santa Teresa di Riva
mercoledì, Marzo 26, 2025
HomeDalla SiciliaSicilia, tra le regioni con più giornalisti minacciati: 516 casi in Italia...

Sicilia, tra le regioni con più giornalisti minacciati: 516 casi in Italia nel 2024

La Sicilia è tra le regioni italiane con il maggior numero di giornalisti minacciati nel 2024. Il dato emerge dal rapporto dell’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione, che ha documentato 516 episodi di intimidazione e violenza contro operatori dell’informazione in tutta Italia. L’isola, insieme a Lazio, Veneto e Lombardia, è tra le aree più colpite, con un fenomeno che si manifesta in tutte le province e coinvolge sia reporter locali che corrispondenti di testate nazionali.

Oltre alla quantità di minacce, la Sicilia si distingue anche per la tipologia di intimidazioni: in alcuni casi si tratta di azioni legali pretestuose (querele temerarie), in altri di veri e propri avvertimenti da parte della criminalità organizzata o di ambienti politici e sociali. La pressione sui giornalisti siciliani conferma una tendenza preoccupante che, negli anni, ha visto diversi cronisti locali vivere sotto protezione per il loro lavoro di denuncia e inchiesta.

Dal 2006 a oggi, sono 7.555 i giornalisti minacciati in Italia secondo Ossigeno. Nel 2024, tre intimidazioni su quattro si sono manifestate attraverso insulti, scritte offensive e attacchi sui social. Il 22% delle minacce è stato invece attuato tramite azioni legali pretestuose (SLAPPs), spesso intentate da politici e amministrazioni pubbliche.

Il rapporto evidenzia che l’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di giornalisti sotto scorta o protetti dalle forze dell’ordine. Sebbene rispetto al 2023 siano diminuite le aggressioni fisiche e i danneggiamenti, la pressione sui giornalisti resta elevata, con gravi ripercussioni sulla libertà di stampa.

Le minacce ai giornalisti sono state registrate in tutte le regioni italiane, con un’incidenza maggiore in Lazio, Veneto, Sicilia e Lombardia. Tuttavia, se si considera il rapporto tra giornalisti minacciati e quelli in attività, le regioni con la pressione intimidatoria più alta risultano Liguria, Veneto e Umbria.

Le intimidazioni provengono per il 26% da soggetti pubblici, per il 15% dall’ambiente sociale e per il 13% dalla criminalità organizzata. Preoccupante anche la situazione delle donne giornaliste, che rappresentano il 26% dei minacciati: tra loro, il 35% ha subito attacchi a sfondo sessista, aggressioni fisiche o manifestazioni di odio.

Tra gli episodi più significativi del 2024 si segnalano i fermi di cronisti a Roma, Padova e Messina mentre documentavano manifestazioni di protesta. Il rapporto denuncia inoltre l’uso di trojan informatici e perquisizioni invasive per individuare le fonti di giornalisti non indagati, oltre a citazioni per milioni di euro di danni e una condanna a otto mesi di carcere per un cronista.

Sul piano internazionale, la Commissione Europea ha espresso preoccupazione per la libertà di stampa in Italia, evidenziando in un rapporto ufficiale una serie di inadempienze e rivolgendo al governo raccomandazioni che finora sono rimaste inascoltate.

Il problema delle querele temerarie e delle pressioni sui giornalisti locali, in particolare in regioni come la Sicilia, impone un intervento normativo per proteggere la libertà di stampa e garantire che l’informazione possa continuare a svolgere il proprio ruolo senza condizionamenti e minacce.

I piu' letti