20.8 C
Santa Teresa di Riva
domenica, Aprile 20, 2025
HomeAttualitàSempre meno sportelli bancari, il digitale accelera la desertificazione dei servizi essenziali

Sempre meno sportelli bancari, il digitale accelera la desertificazione dei servizi essenziali

La Sicilia è tra le regioni italiane che hanno subito il calo più significativo nel numero di sportelli bancari. Il fenomeno, già in atto da anni, si è intensificato nel 2023, con un’accelerazione che riflette una tendenza ormai consolidata su tutto il territorio nazionale. L’Isola, insieme alle Marche e all’Abruzzo, ha registrato la riduzione percentualmente più elevata, contribuendo a un quadro generale che vede ormai poco più di 20mila filiali attive in tutta Italia.

Secondo i dati della Banca d’Italia, nel corso dell’ultimo anno sono stati chiusi oltre 800 sportelli, riducendo ulteriormente la capillarità del servizio bancario. Un fenomeno che, rispetto a cinque anni fa, ha portato alla scomparsa di oltre 5 mila filiali su tutto il territorio nazionale. Il processo di digitalizzazione, il cambiamento nelle abitudini dei clienti e le politiche di riduzione dei costi da parte degli istituti di credito hanno reso questa trasformazione irreversibile.

Dagli anni ’90 fino ai primi anni 2000, le banche erano in piena espansione e si contendevano le posizioni migliori per l’apertura di nuove filiali. Oggi, invece, la diffusione dell’home banking, l’uso sempre più frequente degli smartphone per le operazioni finanziarie e la spinta data dalla pandemia hanno reso meno necessario il ricorso alle filiali fisiche. Il risultato è visibile nelle città e, soprattutto, nei piccoli centri, dove le vecchie agenzie vengono riconvertite in esercizi commerciali o altri tipi di attività.

La progressiva riduzione degli sportelli ha sollevato numerose critiche, soprattutto da parte dei sindacati di settore (Uilca, First, Fabi) e delle amministrazioni locali, preoccupate per le conseguenze sociali ed economiche. Nei centri minori, la chiusura di una banca può significare maggiore isolamento per la comunità, soprattutto per le fasce più anziane della popolazione, meno avvezze alle tecnologie digitali.

L’Associazione bancaria italiana (Abi) ha riconosciuto il problema, ma ha anche sottolineato che non si tratta di una scelta esclusiva delle banche, bensì di un fenomeno legato anche a fattori sociodemografici. Nei comuni privi di sportelli bancari, in nove casi su dieci mancano anche farmacie e stazioni ferroviarie, segno di una progressiva desertificazione dei servizi essenziali.

Per arginare il problema si stanno studiando diverse soluzioni, tra cui accordi con esercizi commerciali locali per offrire servizi bancari di base, l’istituzione di filiali mobili itineranti o l’introduzione di sportelli ipertecnologici senza personale, che permettano di effettuare operazioni a distanza. Il rischio di un ulteriore aumento delle diseguaglianze territoriali rimane comunque concreto, soprattutto nelle regioni del Sud, dove la presenza di sportelli bancari è già inferiore rispetto al Nord.

Ad oggi, infatti, le regioni settentrionali ospitano il 57% degli sportelli bancari italiani, con una concentrazione particolarmente alta in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Al Sud e nelle Isole, invece, il numero di filiali attive rappresenta solo il 22% del totale nazionale, un dato che evidenzia il divario territoriale nell’accesso ai servizi bancari.

(Marta Galano)

I piu' letti