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sabato, Marzo 15, 2025
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Lavoro, redditi e pensioni: in Sicilia per le donne percorso a ostacoli. Inps: “Quadro negativo”

Il divario di genere in Sicilia, e non solo, rimane un nodo irrisolto. È quanto emerge dal Focus sui dati di genere in Sicilia, presentato dal Comitato regionale dell’Inps. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione della presidente Valeria Tranchina, del direttore regionale Sergio Saltalamacchia e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali, ha analizzato in dettaglio le condizioni delle donne nell’Isola, mettendo in luce criticità persistenti nel mercato del lavoro, nel welfare e nel sistema previdenziale.

“Il risultato dei lavori svolti nel Focus e tutti gli interventi che si sono susseguiti, confluiranno in un documento unitario che invieremo agli Assessorati regionali competenti e alla Commissione Lavoro dell’Ars” ha spiegato la presidente Tranchina, sottolineando come, nonostante i passi avanti ottenuti grazie alla contrattazione di genere e all’azione dei movimenti femminili, “permane ancora un profondo divario di genere, con forti disparità e resistenze culturali ed economiche nella società e nel mercato del lavoro”.

Donne e lavoro: un percorso a ostacoli

I dati presentati nel Focus parlano chiaro: nel 2023 il tasso di occupazione femminile in Sicilia si è attestato al 30%, contro il 52,7% degli uomini, con un divario di 22,7 punti percentuali. Le assunzioni a tempo indeterminato riguardano solo il 30% delle donne, mentre nei contratti a termine la percentuale sale al 37%. Un aspetto critico è la diffusione del part-time involontario, che coinvolge soprattutto le lavoratrici, penalizzandone la stabilità economica e la crescita professionale.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro siciliano, le donne sono fortemente rappresentate nel pubblico impiego, in settori come sanità, scuola e amministrazione pubblica, mentre restano marginali in ambiti come le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e le professioni autonome, dove la loro presenza oscilla tra il 17% e il 32%.

Sul fronte retributivo, come emerge dal Focus, il gender pay gap si conferma una realtà concreta: le donne guadagnano in media tra il 15% e il 25% in meno rispetto agli uomini, a parità di ruolo e competenze. Fattori come la discontinuità lavorativa, il part-time e le difficoltà nei percorsi di carriera pesano significativamente sulla loro condizione economica.

Le difficoltà della conciliazione vita-lavoro

Uno dei principali ostacoli per le donne siciliane è la scarsa disponibilità di servizi di supporto alla famiglia. L’offerta di asili nido, viene fatto notare, è insufficiente, rendendo difficile la conciliazione tra vita professionale e privata. Questo si riflette anche nell’accesso ai congedi parentali, richiesti principalmente dalle donne (oltre il 70%), e nella bassa natalità: nel 2023 l’età media al parto in Sicilia è stata di 31,7 anni, con un tasso di fecondità di 1,32 figli per donna, in linea con la tendenza nazionale al ribasso.

Anche il saldo migratorio evidenzia un dato preoccupante: il 40% degli emigrati dalla Sicilia sono donne, spesso giovani e altamente qualificate, che lasciano l’Isola in cerca di migliori opportunità lavorative e di vita.

Ripercussioni sul sistema previdenziale

Le disuguaglianze nel mondo del lavoro si traducono, inevitabilmente, in differenze nelle prestazioni pensionistiche. Pur essendo numericamente superiori tra i beneficiari di pensioni, le donne – è quanto emerge dall’analisi dell’Inps – ricevono assegni mediamente più bassi rispetto agli uomini, a causa di percorsi lavorativi più frammentati e meno remunerativi. Le pensioni di vecchiaia e ai superstiti sono le più frequenti tra le donne, mentre il numero di lavoratrici che riesce a ottenere una pensione di anzianità o anticipata è molto limitato, segno di carriere discontinue e contributi insufficienti.

Violenza di genere e mancanza di strumenti di supporto

Il Focus evidenzia anche un incremento delle denunce di violenza di genere, una piaga che colpisce la vita quotidiana e lavorativa delle donne. A fronte di questa emergenza, il Reddito di libertà, un sussidio dell’Inps destinato alle vittime di violenza domestica, nel 2023 in Sicilia è stato sostanzialmente ignorato, segno di una scarsa informazione e di una mancanza di risorse dedicate.

“Il Focus vuole essere un contributo ‘aperto’ agli interlocutori istituzionali e alle Parti Sociali, con l’auspicio che questo lavoro possa essere, davvero, considerato come parte di un percorso capace di contribuire a generare momenti di confronto e una azione di sistema”, ha concluso la Presidente Tranchina.

(Marta Galano)

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