La Giunta comunale di Furci Siculo, guidata dal sindaco Matteo Francilia, ha deliberato l’intitolazione del palazzetto dello sport alla memoria di Lorena Quaranta, la giovane studentessa in Medicina tragicamente uccisa il 31 marzo 2020 nel centro jonico dal suo ex fidanzato. Un dramma che ha colpito e coinvolto emotivamente tutta la comunità nazionale, con la Corte d’Appello di Reggio Calabria che proprio lo scorso novembre ha confermato la condanna all’ergastolo per Antonio De Pace, l’infermiere calabrese colpevole del femminicidio.
Adesso l’amministrazione comunale ha deciso di dedicare a Lorena uno degli edifici simbolo della comunità, tornato a essere pienamente operativo dallo scorso settembre e divenuto già punto di riferimento per lo sport e la cultura, frequentato ogni giorno da tanti giovani e teatro di eventi di rilievo anche a livello regionale e nazionale.
La decisione assume un significato particolare nel mese di marzo, in prossimità della festa delle donne, come segno concreto di impegno nel mantenere viva la memoria di Lorena e sensibilizzare la comunità sul tema della violenza di genere. Il provvedimento sarà ora trasmesso alla Prefettura di Messina per la definitiva approvazione, passaggio necessario per completare l’iter amministrativo e rendere ufficiale l’intitolazione.
“La Dottoressa Lorena Quaranta – scrive il sindaco Francilia sui social – il 31 marzo 2020 è stata strappata alla vita e all’affetto della sua famiglia in modo brutale per mano di chi diceva di amarla. Non esiste e non esisterà mai alcuna giustificazione per quanto accaduto. Da allora Lorena è nel cuore di tutti i cittadini furcesi e di tutta la riviera ionica che, uniti in un abbraccio ideale con quanti l’hanno amata, desiderano che il suo nome, che il nome di Lorena, si perpetui nel tempo, oltrepassi i confini e sia ricordato per sempre. L’appellativo “PalaLorenaQuaranta” risuonerà durante i campionati, sarà citato nei calendari ufficiali, sarà scritto nelle locandine degli eventi. In questo modo il Suo nome tornerà sempre alla memoria e tutti, in speciale modo le giovani generazioni, avranno modo di riflettere e di essere sensibilizzati su uno dei più grandi problemi di rilevanza sociale, quale quello della violenza sulle donne”.