Il 2025 si conferma un anno d’oro per chi vuole ma, soprattutto, per chi può viaggiare. Il primo vero “super ponte” in calendario è quello di primavera e vedrà la Sicilia come protagonista delle preferenze dei turisti italiani. Secondo un’indagine dell’Unione per la difesa dei consumatori (Udicon), infatti, il 17% degli intervistati ha scelto l’Isola come destinazione per le vacanze tra Pasqua, 25 aprile e 1° maggio, superando Toscana e Campania (al 12%) e lasciandosi alle spalle anche altre regioni molto amate come Liguria, Calabria e Lazio.
La Sicilia si conferma quindi una meta attrattiva per i turisti, con un’offerta che spazia dalle città d’arte ai borghi suggestivi, dal mare ai paesaggi naturali. Un dato che evidenzia il forte richiamo dell’Isola anche fuori dall’alta stagione estiva, complice un clima favorevole e un ricco patrimonio culturale ed enogastronomico.
Rilevazioni in linea con quanto emerso in un recente report di Demoskopika, il Regional Tourism Reputation Index, in cui la Sicilia ha conquistato il terzo posto tra le regioni italiane.
I dati sulle vacanze di primavera
L’indagine Udicon, più in generale, mostra che un italiano su quattro approfitterà della combinazione favorevole di festività per concedersi qualche giorno di vacanza. Tra questi, i più propensi a partire sono i giovani, che puntano in particolare alle grandi città o a una prima esperienza al mare. In generale, a sorpresa i piccoli borghi attraggono sempre più viaggiatori, soprattutto tra le nuove generazioni, segno di un interesse crescente per un turismo più autentico e sostenibile.
Roma è la città più gettonata (9%), anche grazie all’effetto Giubileo, seguita da Napoli (7%) e Venezia (6%). La durata media del soggiorno sarà di 2-4 giorni per il 46% dei viaggiatori, ma tra i giovani (18-34 anni) cresce la tendenza a prolungare la vacanza oltre i quattro giorni.
Tra viaggi, budget e rinunce
Nonostante la voglia di partire, il fattore economico gioca un ruolo determinante nelle scelte. Solo un italiano su quattro potrà permettersi una vacanza per il ponte lungo, mentre la maggioranza dovrà rinunciare o rimandare per motivi economici. Inoltre – come emerge sempre dall’indagine – tra chi non partirà solo il 10% opterà per una visita ai parenti, con destinazioni privilegiate come Puglia, Emilia-Romagna, Lombardia e Sicilia.
Anche l’estate inizia a prendere forma nei programmi degli italiani: il 42% ha già pianificato una vacanza, ma il 38% non partirà, mentre un 20% è ancora incerto. Il costo resta la variabile principale nelle decisioni di viaggio: per il 55% degli intervistati da Udicon, il prezzo è il fattore determinante nella scelta della destinazione o nella rinuncia alla partenza. Il mare rimane tra le mete più ricercate.
Turismo tra desideri e difficoltà
I dati confermano quanto l’aumento del costo della vita stia incidendo inevitabilmente sulla capacità di spesa delle famiglie. «Il turismo dovrebbe essere alla portata di tutti e non diventare un lusso – sottolinea la presidente di Udicon, Martina Donini – ma i numeri raccontano una realtà diversa». Tuttavia, l’interesse crescente per destinazioni culturali e borghi dimostra una maggiore attenzione verso forme di turismo più esperienziali e sostenibili.
Se da un lato il settore turistico è pronto a ripartire con slancio, dall’altro continua a fare i conti con l’impatto del caro viaggi e del carovita. «Viaggiare non è solo svago, ma un momento essenziale per il benessere sia mentale che sociale. Ogni individuo – aggiunge Donini – dovrebbe avere la possibilità di staccare dalla routine e recuperare energie per vivere più felicemente. Un calo delle partenze poi, non incide solo sulla qualità della vita delle persone ma ha anche ripercussioni economiche rilevanti. Meno viaggiatori significano meno entrate per il settore ricettivo, per i servizi turistici e per le economie locali che dipendono fortemente dal turismo. Un turismo più accessibile non è solo una questione di diritto al riposo ma anche di crescita economica» conclude la presidente di Udicon.
(Marta Galano)