Tutti i Comuni sono circondati da telecamere, per registrare le targhe delle auto che entrano ed escono dal paese e per controllare giorno e notte i posti, le vie e le borgate del paese. Roccalumera, che ha un lungomare lungo oltre tre chilometri, con due frazioni e con borgate e rioni popolatissimi, ne ha appena 32 e metà delle quali sono in tilt, non funzionano. Si può dire che il paese con circa 4000 mila abitanti è controllato a mala pena da 15 o 16 occhi a circuito chiuso. Tante zone del lungomare, piazza Mazzullo, le frazioni ed altre piazze sono scoperte. Per cui mancando le telecamere si facilitano (come sta succedendo) i furti di auto, c’è stata pure la rapina ad una vecchietta, per cui non si può risalire ai delinquenti considerato che non ci sono telecamere a sufficienza per leggere le targhe. Ci sono pure altri fattori che hanno messo in crisi l’impianto: la rete WiFi che fa acqua, le mareggiate e i violenti temporali. Negli altri Comuni, restando sempre nel circondario di Roccalumera, le telecamere a circuito chiuso sono sufficienti per coprire l’intero territorio, così a Nizza di Sicilia, così a Furci Siculo, S.Teresa di Riva (che sul territorio ne ha 148) e Pagliara. Il sindaco di quest’ultimo centro collinare, Sebastiano Gugliotta, ha dichiarato alla Gazzetta Jonica: “Non ricordo con precisione quante sono, quello che posso dire è che tutte le strade di entrata e uscita del Comune sono videosorvegliate”. Ma se Roccalumera è un paese dissestato, cosa si può fare? Il sindaco Giuseppe Lombardo dovrebbe risolvere almeno questo problema, e con urgenza, visto che ci sono di mezzo la tranquillità degli abitanti e la sicurezza del territorio.