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domenica, Gennaio 26, 2025
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Raccolta differenziata nei Comuni della riviera jonica: promossi S.Teresa, Francavilla, Furci, Alì Terme, Nizza, rimandati Letojanni e S.Alessio

La provincia di Messina si conferma una delle realtà più virtuose nella gestione dei rifiuti in Sicilia, contribuendo al percorso che sta trasformando la regione in un esempio di sostenibilità. Nel Dossier Comuni Ricicloni Sicilia, presentato da con riferimento all’anno 2023, spicca il riconoscimento per diverse esperienze messinesi, tra cui i comuni di Longi e Sinagra, premiati come “Comuni Rifiuti Free” nella categoria dei piccoli centri (meno di 5.000 abitanti). Questi comuni si distinguono per una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore ai 75 chili per abitante, dimostrando che la gestione integrata dei rifiuti può tradursi in vantaggi economici e ambientali.

Tra i piccoli centri del comprensorio jonico, per quanto riguarda la produzione pro capite di rifiuto secco, si distinguono a livello regionale Pagliara, Mandanici, Antillo, Alì, Fiumedinisi, Casalvecchio, Roccafiorita.

Con riferimento invece al superamento del 65% della raccolta differenziata, ottimo piazzamento su tutto il territorio siciliano per: Francavilla, Furci Siculo, S.Teresa di Riva, Alì Terme, Nizza di Sicilia (vedi tutta la classifica di seguito). E poi, ancora: Forza d’Agrò, Roccalumera, Giardini Naxos, Taormina.
E c’è chi guarda già con soddisfazione ai dati del 2024, come l’assessore al territorio ed ambiente del comune di S.Teresa di Riva, Gianmarco Lombardo: “L’obiettivo di portare Santa Teresa di Riva all’80% di percentuale di raccolta differenziata è stato raggiunto ufficialmente nell’anno 2024. Si è dovuto fare un lavoro certosino ed estenuante, a partire dai controlli serrati sui metodi di conferimento, passando per la razionalizzazione e riorganizzazione della raccolta nelle scuole, nei condomìni, negli edifici comunali per arrivare al recupero spazzamento e materia riciclabile dalla frazione indifferenziata. Per questo memorabile 80.5% ringrazio in primis tutti i concittadini che hanno reso possibile portare Santa Teresa tra i primi Comuni in Sicilia con una tale percentuale con popolazione superiore ai 9 mila abitanti, ringrazio me stesso per aver dato tutto ciò che era umanamente possibile dare, unitamente al sindaco e a tutta la squadra”.

Tra i Comuni rimandati, perché non hanno superato il 65% di raccolta differenziata, troviamo: Motta Camastra, Graniti, Mojo Alcantara, Sant’Alessio, Letojanni, Gaggi, Savoca, Limina.

Buone notizie invece per la SRR Messina Provincia, responsabile del coordinamento dei servizi di raccolta nella zona, ha ricevuto una menzione speciale per aver superato il 70% di raccolta differenziata, un traguardo che non solo riduce l’impatto ambientale ma contribuisce anche a contenere i costi delle tariffe per i cittadini. A completare il quadro positivo, la società Messina Servizi Bene Comune si è distinta sia per il miglioramento dei servizi di raccolta sia per lo sviluppo di nuove infrastrutture, posizionandosi come esempio di innovazione e buona amministrazione.

LE CLASSIFICHE

In base alla produzione pro capite di rifiuto secco

 Comuni sotto i 5mila abitanti (le posizioni sul ranking regionale, gli abitanti e la percentuale)

2. Longi (abitanti 1322) 92,8%

3. Sinagra (ab. 2474) 93,8%

4. Mirto (886) 93,9%

15. Pagliara (1120) 81,5%

26. Mandanici (504) 83,8%

27. Antillo (807) 81,6%

28. Alì (656) 69,8%

39. Fiumedinisi (1277) 76,0%

54. Casalvecchio Siculo (726) 74,5%

56. Roccafiorita (173) 74,5%

Comuni tra 5mila e 15mila abitanti

13. Acquedolci 5486 83,1%

16. Rometta 6573 82,2%

22. Capo d’Orlando 13074 85,9%

23. Tortorici 5709 66,7%

Comuni capoluogo

  1. Enna (25533) 69,0%
  2. Ragusa (73476) 70,8%
  3. Agrigento (55636) 69,7%
  4. Trapani (55816) 67,2%
  5. Caltanissetta (58861) 61,8%
  6. Messina (219387) 55,4%
  7. Siracusa (116635) 50,3%
  8. Catania (299730) 35,1%
  9. Palermo (632499) 16,8%

Classifica in base alla percentuale di raccolta differenziata

14. Francavilla di Sicilia (3551) 79,3%

23. Furci Siculo (3212) 76,9%

34. Santa Teresa di Riva (9352) 75,5%

35. Alì Terme (2319) 75,4%

41. Nizza di Sicilia (3523) 75,1%

67. Forza d’Agrò (835) 72,5%

74. Roccalumera (3949) 72,1%

143. Taormina (10501) 68,5%

152. Giardini-Naxos (9278) 67,9%

154. Castelmola (1070) 67,8%

161. Scaletta Zanclea (1843 )67,5%

188. Gallodoro (337) 65,9%

200. Itala (1514) 65,4%

Chi non raggiunge il 65%

Limina (724) 61,5%

Savoca (1728) 59,8%

Gaggi (3103) 58,6%

Cesarò (2161) 57,5%

Messina (219387) 55,4%

Letojanni (2847) 54,4%

Mongiuffi Melia (529) 54,0%

Sant’Alessio Siculo (1552) 50,8%

Moio Alcantara (677) 48,1%

Malvagna (628) 41,7%

Graniti (1461) 22,4%

Motta Camastra (794) 18,8%

Sicilia, un modello in crescita: 98 Comuni Rifiuti Free

Più in generale il dossier sottolinea che la Sicilia sta percorrendo un cammino virtuoso: a fine 2023, ben 303 comuni hanno superato il 65% di raccolta differenziata, pari a quasi l’80% delle amministrazioni locali. Tra questi, 98 comuni hanno raggiunto lo status di Rifiuti Free, riducendo al minimo la produzione di rifiuti indifferenziati e contribuendo al passaggio verso un’economia circolare.

Nonostante i progressi, il dossier evidenzia alcune criticità. La mancanza di impianti per il trattamento dei rifiuti sul territorio incide sui costi, limitando la possibilità di ridurre le tariffe per i cittadini. Solo il 48% dei comuni siciliani dispone di strutture adeguate entro un raggio di 50 km per il trattamento dei rifiuti organici, dei RAEE e dei tessili.

Inoltre, permane un divario significativo tra le amministrazioni virtuose e i grandi centri urbani come Palermo e Catania, che continuano a registrare percentuali di raccolta differenziata del 16,5% e 36%, contribuendo alla crisi delle discariche regionali.

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