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Salvini: non auguro a nessuno quei 30 secondi della sentenza

Palermo, 21 dic. (askanews) – “Finisce bene la giornata dai”. Cos il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini ha risposto ai cronisti, che, intercettandolo in un albergo di Palermo mentre beveva un bicchiere di vino assieme alla fidanza Francesca Verdini (che si nasconde dietro il portone), gli chiedevano della reazione provata subito dopo essere stato assolto nel processo Open Arms. “No”, non ero commosso, “pensavo ai figli che aspettavano la sentenza, il babbo ha le spalle larghe ma i figli… Comunque ora sono contenti. Mia figlia al cinema” e mi ha detto che ” contenta”, “mio figlio che guarda il Milan contento”.

Come festeggerete? gli stato chiesto. “No… domani (oggi, NdR) sabato ma sono in ufficio, per devo dire onestamente che quei 30 secondi, quando il giudice entra e legge il dispositivo, il confine tra la soluzione la condanna, fra colpevole e innocente, sottile, non li auguro agli avversari. Io a processo uno di sinistra non ce lo manderei, perch non glielo auguro”, ha aggiunto Salvini.

Come sono stati questi tre anni? “Impegnativi perch devi leggere migliaia di pagine, devi fare avanti e indietro, togliere il tempo al lavoro, alla famiglia, devo dire che che ho un avvocato incredibile, Giulia Bongiorno la numero uno”.

Cosa vi siete detti con Francesca subito dopo la sentenza? “Sai, tu puoi pensare di avere ragione, ma dall’altra parte devi avere qualcuno che ti d ragione”.

Ora ha pi fiducia nella magistratura?

“Ringrazio questi tre giudici del tribunale di Palermo” per la sentenza sul processo Open Arms, per “non mi dimentico dei 30mila italiani che sono stati ingiustamente carcerati e quindi una profonda riflessione sul sistema giustizia, e lo dico da assolto e felice, va fatta. Perch io poi ho la fortuna di avere un bravissimo avvocato e le spalle larghe”, ma “se qualcuno finisce in quel tritacarne un problema”. “Riforma, per riflessione intendo riforma”, ha poi precisato Salvini. E quando andrebbe fatta? “Il prima possibile”, ha concluso il vicepremier.

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