Roma, 19 dic. (askanews) – “Il punto da cui partire non è quello di gridare alla censura ma capire quale è stato il vero errore dell’amministrazione romana: non tanto cancellare l’invito a Tony Effe quanto, precedentemente, pensare che questo trapper potesse calcare un palco così importante e istituzionale”: lo ha affermato Daniele Novara, pedagogista e autore di best seller, in merito all’esclusione di Tony Effe dal concerto di Capodanno a Roma.
“Sfatiamo anche un falso mito che fa comodo ad artisti e major discografiche ma che non corrisponde alla realtà: il target di queste canzoni trap non sono gli adolescenti e i ventenni ma, piuttosto, i bambini nel pieno dell’infanzia, attorno ai 10 anni, che le ascoltano tramite youtube e le tantissime piattaforme che le propongono in modo incessante”, ha sottolineato ancora Novara. “Poi ci meravigliamo degli episodi violenti dei nostri giovani e ci scandalizziamo quando la società raccoglie i frutti di quello che ha seminato”, ha messo in guardia.