Bruxelles, 16 dic. (askanews) – Al primo Consiglio Affari esteri dell’Ue presieduto, oggi a Bruxelles, dalla nuova Alta Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza Kaja Kallas ‘abbiamo ottenuto molto, per essere la prima riunione. Voglio dire: abbiamo deciso di tenere il Consiglio di associazione con Israele prossimamente, abbiamo sospeso il regime senza visti’ per i responsabili della repressione dell’opposizione in Georgia, ‘abbiamo comunque ottenuto qualcosa, anche se non il 100%, questo è chiaro, e quindi dovremo lavorarci ancora’.
I ministri hanno anche approvato in via definitiva il quindicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia e le entità e gli individui di diversi altri paesi (Cina, India, Iran, Serbia, Emirati arabi e Corea del Nord) che aiutano Mosca nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina.
Sulla Siria, Kallas ha confermato che l’ambasciatore dell’Ue nella regione, che risiede in Libano, si è recato a Damasco per prendere contatti con il nuovo governo guidato dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts), come gli aveva chiesto, ma ha anche precisato che per ora non ci sono ancora contatti ufficiali, perché non solo l’Ue, ma anche tutti i paesi arabi vicini, gli Stati Uniti e la Turchia vogliono prima vedere come evolverà a situazione, e se il nuovo regime rispetterà in modo inclusivo le minoranze nel Paese e i diritti delle persone, a cominciare da quelli delle donne.
‘L’obiettivo – ha spiegato – è di essere in contatto con le nuove autorità del paese e di trasmettere il messaggio’, e ‘ci sono principi fondamentali che tutti hanno concordato con i paesi arabi, i paesi vicini, la Turchia e gli Stati Uniti e anche l’Unione europea: i principi di integrità territoriale, sovranità , responsabilità , ma anche inclusività del governo, tenendo conto in particolare delle minoranze e dei diritti delle donne in questo caso. Questo processo deve essere guidato dalla Siria e la Siria deve essenre titolare’.
In ogni caso, ‘l’estremismo, la Russia e l’Iran non dovranno avere un ruolo nel futuro’ della Siria, ha sottolineato l’Alta Rappresentante. In particolare, ‘la presenza della Russia’ è stata discussa, molti ministri degli esteri hanno sollevato la questione per dire che una condizione per la nuova leadership dovrebbe essere che si liberino anche dell’influenza russa in Siria’, perché nel Paese ‘c’è una base da cui i russi conducono i loro agenti verso l’Africa e i vicini del sud. Quindi questa è sicuramente una preoccupazione anche per la sicurezza europea, e solleveremo questa questione con la leadership’ siriana ‘quando avremo gli incontri con loro, a diversi livelli’. Questa è una preoccupazione dell’Ue, ‘ma venendo dall’incontro in Giordania devo dire – ha riferito ancora Kallas – che è stata discusso anche al tavolo con i leader arabi, ed è anche una loro preoccupazione, il fatto che non hanno bisogno e non vogliono l’influenza russa lì. Quindi penso che su questo tema possiamo cooperare per vedere cosa possiamo fare insieme’.
‘Come Unione europea – ha osservato l’Alta Rappresentante – penso che dovremmo evitare errori che possiamo aver fatto forse in passato, come in Afghanistan e in Libia, per non lasciare un vuoto. Penso che dobbiamo anche essere presenti sul terreno, perché se siamo noi che forniamo aiuti per la ricostruzione, dobbiamo anche essere presenti intorno al tavolo con tutti gli attori regionali e discutere le condizioni, come è stato sabato in Giordania’.
Per quanto riguarda le minoranze, ha continuato Kallas, ‘la Siria è un paese complesso, ed è per questo che dobbiamo lavorare con gli attori regionali, i paesi arabi, i paesi vicini, avere un approccio unificato per affrontare tutte queste preoccupazioni che ci sono. E’ un paese molto diversificato, con diversi gruppi, e vediamo che in questo momento la leadership è di una sola regione e non rappresenta davvero l’intero popolo siriano. Ma le discussioni finora, ciò che abbiamo concordato o discusso attorno a quel tavolo’, sabato scorso in Giordania, ‘è che dobbiamo vedere in atto un processo che tenga conto di tutte le minoranze, che nessuna minoranza venga perseguitata, che non ci siano vendette, nessuna ritorsione, che non si vada in un’altra direzione, che non ci sia una guerra civile tra gruppi diversi. Questo è il punto in cui siamo adesso’.
E i paesi vicini, gli attori regionali, ha rilevato, ‘hanno anche parlato di governo inclusivo, e penso che abbiano più strumenti per spingere anche in questa direzione. Per noi è importante che le minoranze e i diritti delle minoranze siano protetti. Significa anche libertà di religione e di esercizio della religione. Significa sicuramente i diritti delle donne, a cui stiamo guardando, in modo che vada nella giusta direzione’.
‘Quando dico che la Siria ha un futuro pieno di speranza ma incerto, significa – ha ribadito l’Alta Rappresentante – che dobbiamo vedere che si va nella giusta direzione, perché tutti vogliono stabilità in Siria, tutti vogliono che tutti questi gruppi vivano in pace, così che anche i rifugiati possano tornare in Siria, in un paese stabile nella regione. Non sappiamo se sarà così, e ci sono molti dubbi su questo, ma dobbiamo lavorare affinché ciò accada e dare il nostro aiuto, perché la regione è estremamente complicata. Ed è per questo – ha insistito – che penso che sia molto importante lavorare con gli attori regionali, che tutti siano a bordo nel trasmettere gli stessi messaggi alla leadership che c’è ora in Siria’.
Infine, rispondendo a un giornalista che chiedeva se lei intenda incontrare gli attuali responsabili del governo siriano dell’Hts, Kallas ha precisato: ‘Per quanto riguarda l’HTS e le relazioni con loro, non ci siamo ancora. Oggi ne abbiamo discusso con i ministri, e tutti hanno concordato il livello di impegno che in questo momento dovrebbe essere inferiore’ a quello di una relazione formale, ufficiale, perché ‘dobbiamo vedere se si va nella giusta direzione’. E se l’ambasciatore Ue attualmente di base a Beirut è andato a Damasco, ‘ci sono diversi livelli di impegno, ma dobbiamo vedere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, dobbiamo vedere anche un’azione positiva, non solo parole ma anche fatti’, ha concluso l’Alta Rappresentante