Roma, 30 nov. (askanews) – LA SINISTRA A TRAZIONE LANDINI. Il PD è stato il partito che più di ogni altro ha incarnato nella seconda repubblica la cultura di governo. Lo ha fatto a livello nazionale e a livello locale con ottimi sindaci e governatori. Dal varo del Governo Conte due questa cultura ha iniziato a cambiare profondamente, spostandosi verso il populismo. Per populismo intendo in primo luogo l’uso degli slogan al posto delle soluzioni di Governo e l’adozione di un criterio di semplificazione della realtà come bussola rispetto ai cambiamenti. Spiace dire che con @ellyesse questa mutazione è approdata alla sua fase finale. Il green sbandierato come parola d’ordine senza curarsi dei suoi effetti sociali; la sicurezza diventata parola impronunciabile; la mancanza di soluzioni concrete per affrontare qualsiasi problema industriale, economico o sociale; le parole assurde e incomprensibili sulla Commissione europea e balbettanti sull’Ucraina e da ultimo l’abbraccio con la “rivolta sociale” non meglio specificata di Landini, hanno portato il principale partito della sinistra su posizioni molto simili a quelle di Mélenchon in Francia”. Lo dichiara via X il segretario di Azione Carlo Calenda.
“L’estremizzazione della linea del Pd e il silenzio tombale dei cd “riformisti” emigrati a Bruxelles – conclude Calenda- rendono inesistente il contrappeso a Landini, Avs e 5S. E l’agenda Landini rappresenta la migliore garanzia per la destra. Dietro la bandiera della “rivolta sociale” la sinistra al Governo non ci andrà più”