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mercoledì, Novembre 27, 2024
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La protesta dei genitori del Ccpm di Taormina arriva a Palermo. Quale futuro per i piccoli pazienti?

Rabbia, dolore e tanta determinazione: i genitori dei piccoli pazienti della Cardiochirurgia Pediatrica del Mediterraneo di Taormina si sono riuniti ieri mattina davanti a Palazzo d’Orleans per chiedere risposte chiare e certe sul futuro del centro d’eccellenza.

La protesta, sostenuta anche da rappresentanti politici e associazioni locali, ha avuto momenti di grande intensità. Lacrime e commozione hanno accompagnato le parole di chi ha vissuto in prima persona l’importanza del Ccpm, una struttura che negli anni ha salvato centinaia di vite e che ora rischia di vedere compromessa la sua continuità.

“Non vogliamo proroghe, ma certezze”

Nel corso della manifestazione, i genitori hanno chiesto un incontro con il presidente della Regione, Renato Schifani, per ottenere garanzie concrete. Alla fine, una delegazione è stata ricevuta dal capo di Gabinetto Sammartano e dal dirigente generale Salvatore Iacolino, i quali hanno ribadito l’intenzione della Regione di mantenere il servizio di cardiochirurgia pediatrica in Sicilia. Non sono però ancora chiari tempi e modi.

“Non abbiamo più tempo da perdere – hanno dichiarato i manifestanti. – In estate ci avevano promesso risposte, avevamo chiesto la deroga ma ad oggi abbiamo ottenuto solo proroghe. Vogliamo una stabilizzazione definitiva del Ccpm a Taormina, perché i nostri figli meritano certezze, non compromessi.”

Il tema del trasferimento

Uno dei temi centrali della protesta è stato il possibile spostamento del Centro. Ed è questo il vero nodo della questione, perché più passano i giorni e più l’ipotesi sembra farsi concreta. E di questo anche i genitori sono consapevoli. Sebbene l’Ospedale Bambino Gesù, che gestisce il centro, abbia indicato Catania come unica alternativa accettabile, rimane l’ipotesi di trasferirlo al Papardo di Messina, considerato però inadatto per l’assenza di un contesto pediatrico strutturato e non essendo un Lea di secondo livello. “Il Papardo non è la soluzione – hanno ribadito i genitori. – Non possiamo permettere che logiche politiche prevalgano sulla salute dei nostri figli”. Tra le indicazioni del Ministero della Salute c’è anche la necessità che il Centro sia legato a un ospedale dotato del reparto di Cardiochirurgia per adulti.

La manifestazione si è conclusa con un appello al presidente Schifani: “Metta da parte le divisioni politiche e si impegni a garantire la continuità di questo servizio essenziale. Non possiamo accettare il rischio che il Ccpm venga smantellato o spostato in modo inadeguato.”

Nei giorni scorsi, i genitori avevano già inviato una lettera aperta alle autorità regionali per sottolineare l’urgenza di una soluzione stabile. La battaglia, però, non si ferma. I genitori promettono di continuare a lottare, con la speranza che il futuro del Ccpm possa essere garantito, nel rispetto del diritto alla salute dei bambini e delle loro famiglie.

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