Gaeta, 31 ott. (askanews) – Concordare e costruire su determinati standard: interoperabilit la parola magica, essenziale per la Nato, l’alleanza di maggiore successo nella storia, che raccoglie ben 32 Paesi.
Con NEPTUNE STRIKE (NEST) 24-2, un’attivit di vigilanza rafforzata della Nato, che comprende l’integrazione di capacit marittime ad alto livello, l’Alleanza assume il controllo operativo di pi portaerei e gruppi di spedizione a supporto della deterrenza e della difesa dell’Alleanza nel suo 75esimo anno di vita.
Gli obiettivi principali di NEST 24-2 sono mantenere la libert di navigazione e manovra nell’area di operazioni della Nato, proteggere i punti di passaggio marittimi strategici, i cosiddetti “choke points”, praticare deterrenza e vigilanza e aumentare l’interoperabilit nei domini operativi (ad esempio l’integrazione aria-terra) al fine di promuovere le capacit della Nato che consentono operazioni multi-dominio in pi aree operative congiunte.
E dal ponte di comando della USS Mount Whitney, nave ammiraglia della Sesta Flotta degli Stati Uniti d’America di stanza nel Mar Mediterraneo e anche Afloat Command Platform delle Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO), Matthew J. Kiser, il comandante della nave, ci spiega:
“Ci sono altri 31 amici che sono l fuori in mare quando sono in questa zona, su cui posso contare, per far volare un elicottero se hanno bisogno di benzina, se abbiamo un’emergenza medica, e forse hanno un medico a bordo. Ed davvero solo attraverso l’istituzione di cose come gli standard NATO che rendono molto facile il processo di connessione con i nostri alleati, anche se quello che sto facendo in mare potrebbe non essere un’operazione ufficiale della NATO o un’attivit NATO o un’esercitazione NATO, so che quella nazione apprezza gli standard di interoperabilit e ha quegli standard, e posso contare su di loro come alleato. Ed una sensazione davvero confortante come marinaio, essere in mare, sapere di avere cos tanti amici l fuori su cui posso contare per fare il nostro lavoro. E ogni volta che siamo in mare, che si tratti di un’attivit di vigilanza come questa, o se sto semplicemente navigando per raggiungere un porto di visita, per visitare uno dei nostri partner NATO, cogliamo l’occasione per lavorare con i nostri partner e alleati, anche se si tratta solo di far fare pratica al loro equipaggio di elicotteri per atterrare sulla nostra nave o magari di mandare una nostra piccola imbarcazione per fare un po’ di pratica: questa interoperabilit la esercitiamo regolarmente”.