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L’Azienda Sanitaria Provinciale ha detto di no. Niente guardia medica a S.Teresa di Riva. Lo sfogo dell’assessore Lombardo

S.Teresa di Riva – L’Azienda Sanitaria Provinciale ha detto di no. Il servizio di guardia medica a S.Teresa è stato soppresso nel 2008 e così sarà per il futuro. Questo perché l’apertura del Pte avrebbe dovuto garantire la guardia medica, ma poi, nel tempo, non è stato così perché ci sono giorni che la struttura sanitaria rimane chiusa per carenza di medici e comunque di notte è sempre sbarrata. Adesso il popolo è in rivolta perché per il servizio notturno i cittadini dovrebbero rivolgersi alle guardie mediche di S.Alessio, Furci o Savoca, ma non tutti hanno la macchina per raggiungere questi Comuni, che diventerebbe problematico con la pioggia e il vento. Grazie all’interessamento dell’assessore alla sanità Gianmarco Lombardo, 1500 cittadini hanno firmato una petizione per riportare la guardia medica a S.Teresa di Riva, ma il loro sforzo non è servito a nulla. Secondo Lombardo: “L’Asp di Messina ha risposto in maniera completamente avulsa, perché loro sostengono che siamo abbondantemente coperti da altri paesi; ci dicono che S.Teresa ha un Pte su cui contare, ma il 118 non ha continuità assistenziale, bensì è un presidio di emergenza”. Poi l’assessore Lombardo ha rievocato l’anno 2008 quando è stata tolta la guardia medica perché il Pte avrebbe coperto per 24 ore il servizio in tutto il comprensorio. Ed ha continuato: “ora pensare che a tre chilometri c’è una guardia medica cui potranno rivolgersi i cittadini del posto, è qualcosa di avvilente per S.Teresa”. Poi, alle affermazioni dell’Asp, che il servizio è stato garantito dal 118, Lombardo ha continuato: “ma cosa vuol dire, se a volte mancano i medici pure sulle ambulanze; il 118 è un presidio emergenziale e non di continuità. Noi abbiamo bisogno un servizio notturno”. I paesi di S.Alessio, Savoca e Furci Siculo, comuni con la guardia medica cui potrebbero ricorrere i cittadini del comprensorio, sono a vocazione turistica. “Ma noi perché dobbiamo soffrire – ha concluso l’assessore Gianmarco Lombardo – noi che siamo un paese con diecimila persone. E’ una cosa avvilente”.

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