Si erano specializzati in furti seriali nei cimiteri di diversi paesi tra le province di Messina e Palermo per impossessarsi di rame. I ladri andavano di notte nei cimiteri, staccavano i pluviali di rame dalle cappelle gentilizie e li accartocciavano nelle auto per poi consegnarli a un trafficante palermitano: arresti domiciliari e obbligo di dimora per quattro componenti di una banda incastrata dai carabinieri di Santo Stefano di Camastra, nel Messinese.
I furti aggravati sono stati commessi in numerosi cimiteri della provincia di Messina e Palermo, in vari centri nebroidei e madoniti tra i mesi di febbraio e aprile scorsi. Un altro furto ha avuto nel mirino l’interno della stazione ferroviaria di Santo Stefano di Camastra. Il cimitero obiettivo del furto doveva essere isolato, privo di sistemi di videosorveglianza, poco illuminato: tra le 19 e le 24 scattava l’azione dei ladri, che agivano in due ore. Dopo aver stoccato i pluviali in auto, li consegnavano al ricettatore a Palermo: “Tonino, in un’oretta son da te, va bene?” gli scrivevano in chat, e in un’occasione un indagato ha scattato un selfie che lo immortala a bordo di un’autovettura letteralmente stipata di pluviali di rame. Il bottino realizzato consisteva, di volta in volta, di centinaia di metri lineari di pluviali, con un peso fino anche a 500 chili per volta e per un valore di diverse migliaia di euro per furto. Alla banda i militari sono arrivati con appostamenti, analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza in alcune vie limitrofe ai cimiteri, analisi del traffico storico dei telefoni cellulari degli indagati, della loro geo-localizzazione, dei dati del traffico Telepass (transiti autostradali) e dei dati del sistema di monitoraggio satellitare (GPS) installato su una delle autovetture utilizzate.