Roma, 10 ott. (askanews) – Nella giornata mondiale della salute mentale, Daniele Novara rilancia il manifesto “Ripensare l’autismo” da lui firmato insieme a Michele Zappella, Gianmaria Benedetti, Roberto Carlo Russo, Emidio Tribulato, Valeria Mazza e Marco Macciò.
“I dati sono estremamente allarmanti. Ogni anno nelle scuole aumentano gli alunni con diagnosi neuropsichiatriche e certificazioni della legge 104. Ma le disabilità non sono più solo motorie o fisiche ma attinenti l’area cognitiva, emotiva, psicologica” prosegue il pedagogista. “È illegittimo ed un grave danno nei confronti dei più piccoli trasformarli in pazienti psichiatrici quando, troppo spesso, hanno solo bisogno di tempo, di attenzione e specialmente di una buona educazione”, ricorda.
Il Manifesto “Ripensare l’autismo” chiede urgentemente di riconsiderare l’enfasi che viene data alle diagnosi sempre più precoci: ogni bambino che presenta delle difficoltà evolutive, che potrebbero essere transitorie se affrontate con opportuni interventi sul bambino stesso e sul suo contesto famigliare, viene subito segnalato dalle scuole come sospetto di autismo e la famiglia invitata, talora con forti pressioni, a rivolgersi a centri specializzati per avviare le cure necessarie. Cure che non sempre tengono in considerazione il mondo affettivo-relazionale del bambino e i suoi bisogni più veri e profondi. Gli effetti di tutto ciò, insieme alle informazioni a senso unico che dilagano sulla stampa e su internet, stanno creando gravi disagi ai bambini e alle famiglie fra le quali si diffonde la fobia dell’autismo che spesso porta a sovvertire l’ambiente familiare e talora può giungere a gravi estremi.