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Perché la senatrice messinese Musolino è al centro di un giallo politico tra La Russa e Renzi

La senatrice Dafne Musolino, messinese e appartenente al gruppo di Italia Viva, è stata protagonista di un acceso scontro politico che ha coinvolto direttamente il presidente del Senato Ignazio La Russa e il leader di IV Matteo Renzi. Al centro della vicenda ci sarebbero contatti tra la maggioranza e la senatrice, con l’obiettivo di sondare la sua disponibilità a passare alla coalizione di governo o a votare a favore del candidato per la Corte Costituzionale. Tuttavia, i racconti su questi contatti divergono profondamente, creando un vero e proprio giallo politico.

Secondo quanto dichiarato all’Ansa dalla stessa Musolino (ex deluchiana di Sud chiama Nord), La Russa l’avrebbe avvicinata al ristorante del Senato, proponendole un colloquio informale per verificare la sua disponibilità a cambiare gruppo parlamentare. “Io ho risposto di no, non è assolutamente possibile”, ha detto la senatrice, ribadendo la sua ferma opposizione all’idea di entrare nella maggioranza. Musolino ha anche confermato che durante l’incontro le è stata sondato il suo parere sul voto riguardante la nomina del giudice della Consulta. La senatrice ha inoltre sottolineato come il suo impegno politico e le istanze per cui è stata eletta, specialmente in difesa del Sud e contro l’autonomia differenziata, le impedirebbero di accettare un simile passaggio.

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha ulteriormente alzato i toni, accusando La Russa di aver cercato di influenzare i parlamentari dell’opposizione. “Non si può prendere uno a uno i parlamentari di opposizione per convincerli a votare con la maggioranza”, ha dichiarato Renzi, confermando l’avvicinamento di La Russa a Musolino.

Tuttavia, La Russa, tramite il suo portavoce Emiliano Arrigo, ha smentito con forza tali affermazioni. In una nota rilasciata all’AGI, Arrigo ha dichiarato che non c’è mai stato un pranzo o una conversazione tra il presidente del Senato e la senatrice Musolino riguardo voti di qualsiasi tipo. Secondo Arrigo, La Russa si sarebbe limitato a salutare la senatrice per pochi secondi al ristorante del Senato, come fa abitualmente con diversi senatori di tutti i partiti. La Russa, attraverso il suo portavoce, ha accusato Renzi di mentire per ottenere visibilità, sottolineando le difficoltà del suo partito, Italia Viva.

Questa vicenda, quindi, si sviluppa su due narrazioni parallele e contrastanti: da una parte, Renzi e Musolino che affermano un tentativo di pressione da parte della maggioranza; dall’altra, la negazione di La Russa, che respinge ogni accusa. Uno scontro che riflette non solo il clima politico teso, ma anche l’importanza strategica di ogni singolo voto, specialmente in questioni delicate come l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale.

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