Roma, 29 ago. (askanews) – La visita a Pechino del consigliore per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, che è stato ricevuto oggi dal leader cinese Xi Jinping, potrebbe aprire la strada all’ipotesi di un nuovo vertice, il terzo, tra il presidente degli Stati uniti Joe Biden, in uscita dalla Casa bianca a novembre, e lo stesso Xi.
Xi ha ricevuto Sullivan nella Grande Sala del Popolo e – secondo quanto riportato dalla portavoce Hua Chunying – gli ha detto chela Cina vuole rapporti “stabili e sani” con gli Usa, ribadendo che però è ferma nella salvaguardia della propria sovranità (leggi: Taiwan), nel perseguire la propria sicurezza e i propri interessi di sviluppo.
La Casa bianca, dal canto suo, in un breve resoconto dell’incontro, che concludeva una visita di tre giorni di Sullivan, ha riferito che i due hanno discusso di cooperazione cotnro il narcotraffico, di comunicazioni militari epr la sicurezza e dei rischi dell’intelligenza artificiale. Hano anche toccato la questione di Taiwan, la guerra ucraina e le aree contese del Mar cinese meridionale. I due hanno anche parlato della possibilità di un colloquio telefonico tra Xi e Bidem nelle prossime settimane.
Sullivan è il primo consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca a visitare la capitale cinese in otto anni. Martedì e mercoledì, ha tenuto colloqui con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, con il quale ha parlato di guerra in Ucraina, della guerra commerciale, delle questioni di Taiwan e del Mar cinese meridionale. Secondo i media statali cinesi, Sullivan e Wang hanno discusso della possibilità di tenere un nuovo ciclo di colloqui tra i loro presidenti “nel prossimo futuro” e hanno concordato di tenere videoconferenze tra i comandanti militari “al momento opportuno”.
L’ultimo incontro tra i due leader è stato a novembre a San Francisco. In quell’occasione Biden e Xi si dissero intenzionati a rafforzare la comunicazione, gestendo la loro rivalità in maniera responsabile. Questo ha portato a un’intensificazione dei contatti diplomatici tra le due capitali, ma le relazioni tra le due potenze sono rimaste tese.