Roma, 17 ago. (askanews) – I colloqui di Doha per il cessate-il-fuoco a Gaza si sono conclusi senza una svolta significativa, ma non hanno neanche chiuso la porta a una possibilità di un accordo, tanto che è stata fissata una nuova data per il 21 agosto al Cairo.
In un’altra dichiarazione, rilasciata ieri sera, Joe Biden avrva affermato che la proposta offre la base per un accordo, aggiungendo: “Con l’accordo sul cessate-il-fuoco e la liberazione degli ostaggi ormai in vista, nessuno nella regione dovrebbe compiere azioni che possano minare questo processo.”
Un tono ottimistico, il suo, raffreddato però da Hamas, il movimento islamista al potere a Gaza. “Dire che siamo vicini a un accordo è un’illusione”, ha dichiarato Sami Abu Zuhri, membro dell’ufficio politico, all’AFP. “Non siamo di fronte a un accordo o a veri negoziati, ma piuttosto all’imposizione di diktat americani”.
La due giorni di Doha è arrivata mentre il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza ha superato i 40.000, secondo le autorità sanitarie locali.
Parlando accanto a lui, il ministro degli Esteri francese, Stéphane Séjourné, ha detto che questo è un momento chiave “perché potrebbe portare alla pace o alla guerra”.
Katz, dal canto suo, ha detto in una dichiarazione che Israele si aspetta che i suoi alleati non solo lo aiutino a difendersi da un attacco iraniano, ma anche che si uniscano a un attacco contro l’Iran. Segno che un’allargamento del conflitto è preso in seria considerazione dal governo di Benjamin Netanyahu.
Le aspettative erano comunque basse per questo ciclo di colloqui per il cessate il fuoco, iniziati giovedì. Hamas, che non ha partecipato direttamente ai colloqui, ha accusato Israele di aver aggiunto nuove richieste a una proposta precedente che aveva il sostegno degli Stati Uniti e della comunità internazionale e alla quale l’organizzazione islamista militante aveva acconsentito in linea di principio.