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La siccità anticipa la vendemmia in Sicilia, mai così presto. Vigneti in ottimo stato anche nel messinese

Non era mai capitato che la vendemmia partisse così presto. La raccolta dell’uva ha preso il via in Sicilia con un anticipo di 10-15 giorni. Un record per alcune zone, ad esempio nell’agrigentino, dove già si vendemmia Pinot Grigio e Chardonnay. Nella provincia di Messina le previsioni sono positive, con un anticipo della vendemmia di una settimana.

Il motivo? L’effetto dei cambiamenti climatici e della siccità. A sottolinearlo è la Coldiretti: “Il caldo e la mancanza di pioggia hanno accelerato la maturazione delle uve soprattutto al Sud. La vendemmia 2024 è probabilmente quella con le maggiori incognite degli ultimi anni – rileva Coldiretti – e il forte anticipo “spalmerà” le operazioni di raccolta nell’arco di quattro mesi, caso praticamente unico in Europa”.

Un inverno e una primavera caldi, privi di piogge, hanno promosso un precoce germogliamento e, di conseguenza, un’anticipazione di tutte le fasi fenologiche e fisiologiche della vite.

Ottimo stato dei vigneti siciliani

I vigneti siciliani si presentano in ottimo stato fitosanitario e qualitativo, e questo nonostante le condizioni di siccità. Le uve sono perfettamente sane e integre. Alcuni vitigni coltivati negli areali dell’isola rivelano una naturale e performante resistenza alle estreme condizioni siccitose. Anche per la provincia di Messina l’enologo Pietro Colosi sottolinea la buona condizione fitosanitaria delle uve e l’adeguamento dei vitigni autoctoni alle condizioni climatiche.

Per il 2024 aumento del +10-15%

Per l’annata 2024 è stimato un aumento intorno al 10-15% rispetto alla precedente annata. Ciò è reso possibile anche grazie alle capacità dei vitivinicoltori siciliani di governare la siccità grazie all’utilizzo di portainnesti innovativi e all’uso di prodotti naturali detti corroboranti che riparano dagli stress ambientali e dalle ondate di calore. A questo si aggiunga una corretta gestione del suolo e delle risorse idriche, insieme alla sperimentazione avviata con sensori che monitorano lo stress idrico, consentendo l’irrigazione di precisione e l’ottimale uso dell’acqua.

Dopo il via nella Sicilia occidentale, con la raccolta della base spumante, la vendemmia prosegue con le varietà internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc, seguite dai vitigni autoctoni. A chiudere questa lunga vendemmia saranno i produttori dell’Etna, a fine ottobre.

Le previsioni di Assovini Sicilia

“La vendemmia siciliana è un momento di grande confronto per i vitivinicoltori dell’isola – commenta Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia – Le previsioni per l’annata 2024 parlano di qualità e di uve sane e integre ma anche di tecniche agronomiche e di gestione del suolo che oggi consentono di affrontare meglio la siccità in Sicilia e nei vigneti. Il problema della gestione delle risorse idriche non può essere affrontato in maniera autonoma dai singoli produttori ma occorre una visione politica d’insieme che consenta di attuare in maniera strutturale un piano idrico. La Sicilia ha la fortuna di godere di una straordinaria varietà che si traduce in una diversità della produzione vitivinicola”.

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