L’Etna continua a dare spettacolo. Protagonista, per la terza volta nel mese di luglio, la Voragine, il più centrale dei quattro crateri sommitali dell’Etna. Dal tardo pomeriggio si è registrato un graduale incremento dell’attività stromboliana, ulteriormente intensificata nelle ultime ore. A comunicarlo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, il quale informa che alle 22.30 era in atto una fontana di lava. Tale attività produce emissioni di cenere che si disperdono in direzione Sud Sud-Est.
“L’ampiezza media del tremore vulcanico – scrive l’Ingv – continua a presentare un ulteriore incremento, con valori molto alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico continua ad essere localizzato poco ad est del cratere Voragine ad una elevazione di circa 2900-3000 m sul livello del mare. Anche l’attività infrasonica registra un ulteriore incremento e risulta sempre localizzata al cratere Voragine”.
Aggiornamento ore 7.00 del 16 luglio: in mattinata l’Etna si è placato: la fontana di lava si è gradualmente esaurita per poi cessare e lasciare il passo a una modesta attività stromboliana. La colata di lava appare agli esperti Ingv “debolmente alimentata”. Dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un trend in decremento per poi raggiungere i valori medi. Le sorgenti del tremore sono confinate nell’area dei crateri sommitali ad una elevazione di circa tremila metri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica è bassa.