Per il sindaco onorevole Giuseppe Lombardo, al comune di Roccalumera “c’è gente che non serve a nulla”. Così ha dichiarato in una intervista alla Gazzetta del Sud. Parole pesanti, frase scioccante, all’indirizzo dei dipendenti. Come se degli impiegati di Roccalumera fossero incapaci, inesperti, inabili. Chi ha letto questa lugubre esclamazione del primo cittadino si sarà sentito offeso, quasi umiliato. Ma come si possono offendere gli impiegati che svolgono regolarmente il loro lavoro? E ai quali non sono stati ancora pagati gli straordinari e le indennità non riconosciute? Anche di questo si è discusso nel corso di una riunione sindacale con la Fp Cisl di Messina, dove ancora una volta i dipendenti comunali hanno chiesto compatti che vengano liquidate le ore di straordinario non pagate e il riconoscimento dei buoni pasto, oltre le spettanze arretrate, e il sindaco onorevole Giuseppe Lombardo ha risposto che “c’è gente che non serve a nulla”. Non solo, in base al dissesto votato dalla maggioranza di cui è a capo il primo cittadino Lombardo, dodici dipendenti sono in sovrannumero e quindi forse soggetti alla mobilità. Certo che i rapporti tra gli impiegati comunali e questo sindaco sono tesi, non era mai successo prima. Sicuramente qualche tassello sarà saltato sui rapporti di collaborazione ma non certamente per volontà dei 37 dipendenti del comune di Roccalumera.