La città di Messina continua a essere una delle mete più gettonate in questa fase di campagna elettorale per le Europee da parte dei leader nazionali, complice ovviamente l’attenzione politica e mediatica sul Ponte sullo Stretto e sul conseguente impatto sul territorio dell’infrastruttura.
Dopo Elly Schlein, Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Claudio Durigon, oggi è stata la volta di Carlo Calenda. Il leader di Azione ha fatto tappa in città all’istituto Cristo Re, durante il tour siciliano per presentare il suo libro ‘Il patto, oltre il trentennio perduto”.
Insieme a lui i candidati della lista ‘Azione-Siamo europei’ in Sicilia Giangiacomo Palazzolo e Sonia Alfano, i responsabili regionali, provinciali e locali del partito, tra cui Maria Saeli, il furcese Andrea Ferrara, Pippo Isgrò.
Calenda non si è sottratto alle domande dei giornalisti e dal commentare i temi caldi del dibattito politico nazionale e locale, a cominciare proprio dal Ponte.
“Sono quasi 50 anni che discutiamo del Ponte sullo Stretto, mi chiedo quanto ancora dobbiamo discuterne, forse bisognerebbe prima pensare al reparto di Cardiologia di Taormina. La nostra posizione sul Ponte – ha detto – è sempre stata la stessa ed è molto chiara: non ho niente contro le grandi opere e neanche contro il Ponte sullo Stretto, ma prima si rimettono a posto le strade, le ferrovie e gli ospedali, altrimenti e’ solo una presa in giro per i cittadini”.
Il leader di Azione ha poi aggiunto: “Qui c’è un problema grande con l’ospedale, vorrei che si chiedesse ai cittadini se preferiscono il Ponte o l’ospedale, anzi un Ponte che non arriverà mai o l’ospedale perché lo sappiamo benissimo che tornerò qui tra 10 anni e mi rifarete la stessa domanda sul Ponte. Nel frattempo l’ospedale e il reparto di Cardiologia si saranno spostati”.
Calenda ha detto anche di non aver ancora deciso se candidarsi o meno alle Europee: “Deciderò se candidarmi con la direzione del partito, noi abbiamo in campo Giangiacomo Palazzolo e Sonia Alfano che rappresentano una Sicilia che non è quella di Cuffaro, non è quella che possiede i voti, ma è quella che si fonda sul libero voto di opinione dei siciliani e che può contare in Europa”.
Quella di Azione è “una lista fatta da persone che in Europa ci sono state che hanno esperienza giuridica e sanno seguire i dossier. Oppure vogliono come succederà in queste elezioni, che Cuffaro, Sammartino e altri si misurino su quanto valgono perché per loro le elezioni sono questo in vista delle prossime regionali. Invece sono elezioni europee e bisogna mandare persone capaci e noi faremo la miglior lista mai fatta in Italia dal punto di vista di qualità, competenza e pulizia”.
Nel frattempo svela le carte anche la lista Stati Uniti d’Europa, il travagliato progetto che ha come riferimenti nazionali Emma Bonino con Più Europa, Matteo Renzi con Italia Viva e al quale hanno aderito anche il Psi e i radicali. Proprio l’esponente radicale Rita Bernardini sarà capolista in Sicilia (circoscrizione Isole) per la lista Stati Uniti d’Europa.
Romana, Rita Bernardini è la presidente di ‘Nessuno tocchi Caino’, l’associazione il cui obiettivo è la moratoria della pena di morte, la lotta contro lo strumento della tortura e quella per il superamento del carcere. Una carica ricoperta per anni da Marco Pannella. Come si legge in una recente intervista rilasciata a L’Avanti, “L’impegno politico e sociale di Rita Bernardini si caratterizza per la lotta a salvaguardia dei diritti della persona. E’ stata nei primi anni duemila segretaria dei Radicali Italiani e vicedirettrice di Radio Radicale, parlamentare eletta con il Partito democratico e consigliera comunale a Roma. Ha promosso iniziative nonviolente come lo sciopero della fame per mettere in luce le gravi carenze presenti nel sistema penitenziario italiano, alle quali hanno aderito tanti cittadini, migliaia di detenuti, e molti volti noti della politica, della cultura e dello spettacolo”.
(Dario Rinaldi)