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Esplosione nel bolognese, tra le vittime un giovane messinese. Da poco papà, aveva lasciato la Sicilia per lavorare

Si chiamava Vincenzo Franchina, aveva 36 anni, sposato e da pochi mesi era diventato padre di un bambino. Lo scorso anno aveva lasciato Sinagra, la sua Sicilia, per lavorare come elettricista al Nord. Vincenzo è uno dei lavoratori morti ieri nell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana sull’Appennino bolognese.

Vincenzo da poco papà. Sinagra “sconvolta”

“E’ un dolore grandissimo che colpisce la nostra comunità che è un piccolo Comune ma è come se fosse una grande famiglia. Siamo sconvolti da questa notizia non ci volevamo credere, siamo vicini alla sua famiglia”. Cosi all’Agi Nino Musca, sindaco di Sinagra. “Ricordo Vincenzo – prosegue il sindaco – essendo stato insegnante nella scuola superiore dove si è diplomato e l’anno scorso ho avuto il privilegio di celebrare le sue nozze. Una famiglia di grandi lavoratori. Vincenzo era andato via per lavoro, non tornare per noi è un’enormità, un macigno”.

Aveva lasciato la Sicilia per lavorare

“Vincenzo era un bravissimo ragazzo, un anno fa aveva preso la sua valigia e aveva lasciato la sua Sicilia perché voleva lavorare. Faceva l’elettricista e per le vacanze tornava sempre nel suo paese”. A raccontarlo a LaPresse è Emanuele, un amico ed ex collega di Vincenzo Franchina.

Si era sposato meno di un anno fa, a maggio 2023 nella sua Sinagra, con Enza originaria di Raccuja. “Lei aveva trovato lavoro come infermiera al Gaslini di Genova, per questo si erano trasferiti in Liguria. Lui lavorava per questa impresa di assistenza e manutenzione, per quello si trovava a Suviana”. Soltanto tre mesi fa era nato il loro bambino, che ora è rimasto senza il suo papà.

I funerali di Vincenzo Franchina si svolgeranno nel paese di origine, dove sarà indetto il lutto cittadino. “Sono in tanti di Sinagra ad allontanarsi per lavorare – racconta il sindaco Musca come si legge su Repubblica.it – abbiamo intere comunità al Nord. È giusto che la gente vada via per fare nuove esperienze, ma deve essere per scelta, non obbligata. Noi siamo invece obbligati, e questo non è giusto, perché oggi piangiamo delle vittime con l’aggravante di averle a distanza, senza poterlo fare nella maniera più dignitosa. Purtroppo per necessità Vincenzo è andato via, ma aveva scelto di sposarsi qui, il suo riferimento era Sinagra. Magari sperava di tornarci un giorno, e invece…”.

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