20.7 C
Santa Teresa di Riva
venerdì, Novembre 22, 2024
HomeAttualitàIncendi in Sicilia 2023, via libera al decreto per i ristori. «Fino...

Incendi in Sicilia 2023, via libera al decreto per i ristori. «Fino a 50mila euro per le prime case»

Dopo nove mesi è stato pubblicato il decreto che disciplina l’accesso ai contributi straordinari della Regione Siciliana per i danni dovuti all’emergenza incendi dell’estate 2023.

Il provvedimento fa seguito allo stanziamento da 2,9 milioni di euro previsto nella legge di stabilità approvata a gennaio ed è rivolto a quei cittadini che hanno subito danni al proprio patrimonio, immobiliare e mobiliare, a causa dell’eccezionale ondata di calore dello scorso anno. Sarà l’istituto regionale Irfis a emanare, entro i prossimi giorni, un apposito avviso con i termini e le modalità per la presentazione delle istanze di contributo.

«Dopo aver stanziato le necessarie somme – afferma l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone – daremo seguito all’erogazione di un aiuto che potrà arrivare fino a 50 mila euro nel caso di danni alla prima casa. Anche le eventuali abitazioni diverse dalla prima casa potranno comunque beneficiare di ristori. La Regione è al fianco dei cittadini».

Risorse che si sommano al Fondo da 15 milioni di euro istituito nei mesi scorsi del Ministero del Turismo e destinato ai viaggiatori e agli operatori del settore turistico e ricettivo anche loro danneggiati dagli incendi della scorsa estate.

Quali sono i beni ammissibili al contributo regionale

Tornando al provvedimento approvato nelle scorse ore dalla Regione, come recita l’articolo 4 del decreto, “è possibile accedere al contributo per le abitazioni che, alla data dell’evento calamitoso, il soggetto richiedente possedeva in virtù del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento (es. usufrutto) e che, per il medesimo, costituivano alternativamente:

a) abitazione principale del proprietario, ovvero abitazione in cui, alla data dell’evento calamitoso, lo stesso ha la residenza anagrafica;

b) abitazione diversa da quella principale del proprietario, quella in cui, alla data dell’evento calamitoso, era stabilita la residenza anagrafica di un terzo, a titolo di diritto reale o personale di godimento (es. usufrutto, locazione, comodato).

Si precisa che comunque deve trattarsi di immobile completamente ultimato, munito dei necessari nullaosta ed accatastato, e, quindi, funzionale alla sua destinazione abitativa”.

Criteri per la determinazione del contributo

Il contributo straordinario, si legge all’articolo 6, è concesso “fino alla integrale utilizzazione del plafond disponibile per la misura, in percentuale al danno subito applicato sul minor valore tra quello indicato nella segnalazione del danno subito e quello risultante dalla perizia asseverata, entro i limiti massimi sotto specificati.

Nel caso di abitazione danneggiata:

a) all’unità immobiliare destinata, alla data dell’evento calamitoso, ad abitazione principale del proprietario, il contributo è concesso nel limite massimo di 50.000,00 euro;

b) all’unità immobiliare destinata, alla data dell’evento calamitoso, ad abitazione diversa da quella principale del proprietario, il contributo è concesso fino al limite massimo di 25.000,00 euro;

c) alle parti comuni di un edificio residenziale, il contributo è concesso fino al limite massimo di 15.000,00 euro per ciascun edificio.

Limitatamente all’unità immobiliare danneggiata destinata, alla data dell’evento calamitoso, ad abitazione principale del proprietario o di un terzo è concesso un contributo a titolo di ristoro per le spese relative al ripristino o alla sostituzione dei beni mobili distrutti o danneggiati ivi ubicati a favore del relativo proprietario determinato nel limite massimo di 5.000,00 euro”.

Nel decreto, consultabile a questo link, vengono evidenziati anche la tipologia di danni ammissibili a contributo, le esclusioni, le condizioni di accesso.

 

I piu' letti

P