Verdi e Sinistra italiana tornano all’attacco sulla costruzione del Ponte sullo Stretto e puntano il dito contro il ministro Matteo Salvini. I rappresentanti dei due partiti, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, hanno tenuto una conferenza stampa a Messina durante la quale hanno difeso la scelta di ricorrere alla via giudiziaria per bloccare la costruzione dell’infrastruttura dopo avere presentato, circa un mese fa, un esposto alla procura. Inoltre, è la novità, hanno proposto “di cominciare a ragionare sulla possibilità di raccogliere le firme per indire un referendum per sapere cosa ne pensano gli italiani del ponte sullo stretto e per abolire quel decreto per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, ai sensi della Costituzione italiana”.
All’incontro con la stampa erano presenti anche responsabili dei comitati No Ponte ma anche di cittadini, alcuni dei quali provenienti dalla Calabria.
Bonelli e Fratoianni hanno accusato “il governo e la società Ponte sullo stretto” di non aver “reso pubblici i documenti fondamentali per capire l’entità del progetto e le procedure per realizzarlo”, una “riservatezza assolutamente inaccettabile”. Per il leader dei Verdi “la realizzazione del ponte è un furto di fondi al Sud che ha una carenza cronica di ferrovie, un’assenza di investimenti nella sanità o per la difesa del suolo. Posso dire che abbiamo chiesto ad un pool di avvocati di analizzare altri aspetti legati alle questioni ambientali, alle procedure e alla concorrenza, sappiano che noi non molliamo”.
A stretto giro è arrivata la risposta del presidente della Regione, Renato Schifani: “Il mio governo è determinato a mettere in campo ogni forma di iniziativa a sostegno di questa infrastruttura strategica: siamo pronti anche a costituirci parte civile nei confronti di coloro i quali si rendessero protagonisti di azioni penali temerarie per rallentare l’opera. La Sicilia e l’Italia tutta non hanno più tempo da perdere”. Non è mancata neppure la reazione della Lega, principale sponsor del Ponte, con il parlamentare messinese Nino Germanà: “Ennesima sceneggiata di Fratoianni e Bonelli, che dimenticano l’indagine a carico della famiglia del loro pupillo Soumahoro e vogliono condannare il Sud alla mancanza di infrastrutture. Non fermeranno il futuro, come non hanno fermato l’alta velocità o il Mose”.