Piccolo terremoto nella Lega in Sicilia. Dopo settimane in cui si rincorrevano indiscrezioni su frizioni e forti dissidi tra la corrente capitanata dal vicepresidente della Regione Luca Sammartino e la segretaria regionale Annalisa Tardino, il leader Matteo Salvini ha deciso di sparigliare e nominare un commissario regionale, indicando il parlamentare laziale Claudio Durigon. Sulla carta Tardino fa un passo indietro dal coordinamento regionale per farne uno avanti, essendo stata indicata ufficialmente dal partito – dopo un incontro con lo stesso Salvini – come capolista alle prossime Europee nel collegio Isole, che include Sicilia e Sardegna.
Una mossa che ha diverse chiavi di lettura. A spingere fortemente verso il passo indietro di Tardino sembra fosse proprio Sammartino, recordman di preferenze con trascorsi dall’Udc al Pd, richiamando il regolamento interno alla Lega che prevede che i candidati non possono avere incarichi di coordinamento nel partito. Il vero colpo grosso di Sammartino, stando ai rumors, era però quello di piazzare al coordinamento regionale il parlamentare messinese Nino Germanà , anche lui tra i papabili per una candidatura alle Europee. Per superare l’impasse Salvini, come era già nell’aria, ha optato quindi per il commissariamento affidato al fedelissimo Durigon. Bisogna capire adesso questo cambiamento se e quali ripercussioni avrà a livello locale, considerato che anche nella riviera jonica la Lega può contare su diversi amministratori e rappresentanti.
E poi c’è la collaborazione con Mpa di Raffaele Lombardo, altro nervo scoperto per Salvini. Anche in questo caso la spina nel fianco interna è rappresentata da Sammartino (catanese come Lombardo), il quale si è messo di traverso – al momento – alla formazione dell’intergruppo parlamentare tra Lega-Mpa all’Assemblea regionale a Palermo, ritenuta invece strategica dai vertici per avere maggior peso contrattuale con gli alleati di governo.
Nel frattempo Salvini è pronto a siglare l’accordo a livello nazionale con l’Udc di Lorenzo Cesa in vista delle Europee. La Lega quindi, dopo gli autonomisti di Lombardo, prova a ‘coprirsi’ al centro per rafforzare il proprio consenso. La competizione con Forza Italia si fa sempre più serrata.
E l’opposizione cosa fa? Sul fronte delle elezioni Europee sembra sempre più probabile a questo punto la corsa solitaria di ‘Sud chiama Nord’ di Cateno De Luca, che ha smentito qualsiasi ipotesi di correre in un listone con Vittorio Sgarbi, il generale Vannacci e il sindaco di Terni Bandecchi. Il leader di Scn adesso sta cavalcando l’onda di protesta dei trattori e degli agricoltori contro le politiche del governo nazionale ed europeo e ha chiamato tutti a raccolta a Palermo per il giorno di San Valentino. Sul fronte regionale invece si registra un’opposizione agguerrita e compatta come non si vedeva da anni. E la battuta d’arresto per ben due volte negli ultimi giorni della granitica (almeno fino ad oggi) maggioranza di centrodestra ne è una testimonianza.
Riuniti in conferenza stampa, Pd, M5S e Scn hanno lanciato il “comitato di liberazione della Sicilia dai comitati d’affari” perché “in ogni segmento dell’amministrazione di questa Regione c’è una visione lobbistica politico-mafiosa e affaristica”, un progetto che dovrà partire “almeno due anni prima della scadenza naturale di questa legislatura, lavorando con uno schema ufficiale e trovando la sintesi per coinvolgere territori ed elettori”.
Il primo banco di prova poteva essere rappresentato dalle elezioni delle nuove Province. Ma dopo l’affossamento all’Ars del disegno di legge, si tratta di un’ipotesi ad oggi alquanto remota.