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domenica, Novembre 24, 2024
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Ufficiale: il concorsone forestali in Sicilia annullato per “conflitto d’interessi”. In arrivo ricorsi

Il concorsone per l’assunzione di 46 agenti forestali è stato ufficialmente annullato. La Regione ha infatti dichiarato decaduta per “conflitto d’interessi” la commissione esaminatrice e ha avviato formalmente l’iter per l’annullamento dell’intera procedura.

Un esito senza sorprese, considerato che il percorso era stato già tracciato i primi di dicembre con l’accertamento da parte del collegio ispettivo nominato ad hoc dalla Regione dell’illegittimità degli atti della procedura concorsuale.

Lo scandalo era esploso dopo la diffusione della graduatoria provvisoria del concorso che registrava al primo posto il figlio dell’ex capo del Corpo forestale, Giovanni Salerno, il quale aveva nominato il presidente della commissione esaminatrice.

Come scrive Repubblica Palermo, “l’avviso dell’avvio della procedura di revoca è stato pubblicato da dipartimento Funzione pubblica, guidato dalla dirigente Carmen Madonia. La stessa che aveva firmato le nomine proposte da Salerno. Il provvedimento precisa che, essendo la commissione illegittima, sono illegittimi anche tutti gli atti da essa firmati, compressa la graduatoria provvisoria stilata dopo le prove scritte eseguite a fine ottobre. L’avviso sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana e i candidati avranno dieci giorni per accedere agli atti e presentare eventuali ricorsi”.

Alla selezione avevano partecipato oltre duemila under 30, di cui in 600 avevano superato la prova scritta. “Un pasticcio già costato 800mila euro” e sul quale indagano anche la procura della Corte dei Conti e la commissione antimafia e anticorruzione all’Ars.

“Mettendo sulla bilancia i ricorsi attesi da una parte e dell’altra (idonei e non idonei) – prosegue ancora Repubblica – il piatto pende comunque verso l’annullamento. E la Regione, in virtù degli orientamenti giurisprudenziali in materia, avrebbe comunque più armi per difendersi da eventuali richieste di risarcimento degli idonei in caso di ripetizione della prova, che da quelle dei non idonei se si decidesse di andare avanti. Da qui la scelta di procedere all’annullamento”.

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