Quanta gente ai funerali di Pippo Catania, l’ex sovrintendente della Polizia di Stato, assassinato con tre colpi di fucile dal suo compagno di caccia Tanino Nucifora. Quanto dolore, quante lacrime. C’erano tutti al funerale: Il sindaco Matteo Francilia con gli assessori e i consiglieri comunali; dirigenti e amici della Federazione Caccia; funzionari, poliziotti, carabinieri, associazioni sportive, e una marea di amici e conoscenti. Tutte persone che Pippo Catania conosceva, che aveva frequentato, che aveva fatto dei favori, frutto del suo generoso cuore. Dopo l’omelia di padre Massimo, che ha officiato il rito funebre, straziante il discorso del figlio Giovanni, assessore al Comune, che ha ricordato le doti del padre, persona umile, affabile, generosa, e nello stesso tempo ha ringraziato, a nome della mamma, dei fratelli e dei parenti, tutti i presenti (si calcola circa 1500), che hanno partecipato al loro dolore. Piangevano tutti. La chiesa Madonna del Rosario era piena in ogni angolo, come pure piazza S.Cuore. La strada era chiusa al traffico e le persone hanno potuto seguire la cerimonia religiosa anche stando fuori. A portare la bara in spalla, gli amici, cacciatori, poliziotti, sportivi, che si sono dati il cambio lungo il percorso sulla Nazionale e poi sulla via Cesare Battisti, dove abitava con la famiglia. Che dolore. Un paese sotto shock, un paese in lacrime che ha accompagnato fino al cimitero un figlio di Furci.