Taormina – “Non so se mi sarà consentito, ma ci provo. Torno sulla questione degli sproporzionati aumenti tariffari stabiliti per l’accesso ai parcheggi comunali Lumbi e Porta Catania. Non sono residente a Taormina, per ragioni familiari e di lavoro ma qui ho la mia storia e la mia casa ereditata dai miei genitori. Questo conta poco, mi rendo conto, ma per me continuare a sentirmi taorminese dopo 42 anni di assenza è come una medaglia sul petto che nessuno potrà togliermi, neppure il più ambizioso dei sindaci di campagna con le sue claque pronte sempre a chinare la testa”. Così scrive A.F. su facebook per manifestare le sue radici taorminesi e nello stesso tempo per denunciare il “caro parcheggi” deliberato dalla nuova giunta municipale. Ma la riflessione del pensionato taorminese, emigrato per motivi di lavoro al nord, sta nel fatto che, tra residenti e non, il costo dei parcheggi è stato aumentato di oltre in cento per cento. E spiega lo sbalzo dei prezzi applicati: “Per il fatto di non essere residente ma molto presente negli ultimi anni grazie al pensionamento, ho dal 2019 un abbonamento annuale al Lumbi pagato finora 800 euro ogni 12 mesi. Dal 1^ agosto, patatam, si passa a 1760 euro l’anno, ovvero il 120% per cento in più. Credo sia un record interplanetario”. E poi interroga il sindaco per sapere: “Perché questa forte, iniqua discriminazione tra residenti e non residenti, essendo peraltro quest’ultimi soggetti al pagamento di tributi quali l’Imu non dovuti dai primi, e pagando con sostanziose maggiorazioni gli altri servizi, come quello idrico e la Tari i cui consumi, peraltro, nel migliore dei casi, sono pari al 50% di chi vive stabilmente qui?”. Per la cronaca i parcheggi di Porta Catania si sviluppano su cinque piani e possono contenere fino a 650 vetture. Viceversa, i parcheggi Lumbi al piano terra possono contenere fino a 50 pullman, e nei piani superiori fino a 850 autovetture.