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lunedì, Novembre 25, 2024
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Sono andati in pensione medici storici del comprensorio: Foti e Parisi a Furci, Argiroffi Roccalumera, Bartolotta Limina, Garufi S.Teresa ecc.

In Sicilia entro il 2025 ci saranno 542 medici di base in meno. E’ la previsione pubblicata nel rapporto Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che fotografa il rischio di una desertificazione degli studi dei medici di famiglia che riguarda tutta Italia. I dati sono aggiornati al 2021 e tracciano un trend inequivocabile, ovvero un esodo dei camici bianchi dalla prima linea dell’assistenza sanitaria territoriale. Il motivo principale è che nei prossimi anni andranno in pensione tanti medici di base e le nuove leve non riusciranno a bilanciare le uscite. In Sicilia nel 2019 i medici di medicina generale erano 4000, ridotti a 3.871 nel 2021. Entro il 2025 si prevede che altri 1.316 medici dismetteranno il camice mentre 774 saranno i nuovi medici di base, riuscendo a coprire quindi solo il 59% di chi avrà lasciato. Il trend è simile anche per quanto riguarda i pediatri. E in prospettiva la situazione non sembra destinata a migliorare. Negli ultimi mesi nei Comuni della riviera jonica del Messinese sono andati in pensioni alcuni medici storici, come l’ex sindaco di Furci Siculo, dott. Sebastiano Foti, l’ex sindaco di Roccalumera, dott. Gaetano Argiroffi, l’ex sindaco di Limina, il prof. Marcello Bartolotta che, pur se non medico di base, è stato sempre un punto di riferimento non solo per il suo paese ma per tutto l’hinterland. E poi sono andati di recente in pensione anche il dott. Bruno Parisi, ex sindaco di Furci, il dott. Angelo Garufi di S.Teresa di Riva, Arrigo, Cucuzzella (S.Alessio) e ancor prima Diana e Di Tommaso a Nizza di Sicilia e tanti altri. Il dott. Argiroffi ha detto che “non è stata fatta una buona programmazione” per cui “mancano i ricambi” e che non essendoci sufficienti medici “la situazione va sempre peggiorando”. Un problema, quello della desertificazione dei medici di famiglia, con cui la categoria, i sindacati, il governo e tutti i vari attori istituzionali competenti, nazionali e regionali, stanno facendo i conti in questo periodo, per trovare soluzioni e dare risposte nel breve e nel lungo periodo, puntando su nuovi modelli organizzativi, anche tramite il Pnrr, incentivi e investimenti sulla formazione. (nella foto Argiroffi e Foti)

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