Gli antichi splendori. Taormina è come si fosse addormentata da anni se non da decenni. Adesso tutti salvo qualche rara eccezione vogliono svegliarla. E si, parliamo delle elezioni amministrative nella Perla dello Ionio. Dimenticando anni e anni dì verbosità, adesso tutti, tranne l’eccezione di Bolognari, cercano di trovare il coniglio nel cilindro. Nella disfida di maggio si tenta di individuare il verbo capace di destare interesse, fiducia, alternanza. Anche chi fino a ieri era seduto nella stanza del ‘potere’, adesso invoca discontinuità. Decenni passati sui banchi del Consiglio comunale per poi scoprire che le cose non fatte erano colpa degli altri. Così va la vita anche in politica. Bolognari conclude il suo mandato con un carico di realizzazioni difficile da eguagliare. Ma i detrattori che fino a ieri erano seduti con lui nella stanza della Giunta comunale e nel Civico Consesso, diranno che non è così, che si sarebbe potuto fare meglio e di più. Certo. E chi lo nega. Tutto è perfettibile. Nel campo politico così come nella vita è sempre lecito cambiare opinione, soprattutto se all’orizzonte si affaccia il nuovo. Adesso la cittadinanza aspetta l’ufficialità del gentiluomo che porti in dono le candidature alternative a quelle del sindaco che ha ridato smalto ad un città bisognosa. (g.s.)
