Grande partecipazione di cittadini all’assemblea pubblica, organizzata dal Comitato Jonico Beni Comuni, al Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva, sul tema dei ripetitori di stazioni radio base per la telefonia mobile. Ha coordinato i lavori il Presidente del Comitato Salvatore Irrera, che ha iniziato il confronto sottolineando che doveva essere uno spazio di incontro per il fine comune di tutelare la salute pubblica nel rispetto della fruibilità del servizio di telefonia mobile. Per questo motivo tutte le parti interessate, amministratori, minoranza e cittadinanza possono stare insieme per arrivare unanimi all’obbiettivo di un aggiornamento condiviso del Piano Antenne, assicurando il servizio senza potenziare la connessione e minimizzando gli effetti dell’esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dai fatidici ripetitori. Per il Comitato è intervenuto anche il prof Santo Trimarchi che ha fatto un breve excursus cronologico a partire dalle origini della problematica sorta con l’installazione di due ripetitori a breve distanza, che hanno destato subito preoccupazione tra gli abitanti dei quartieri coinvolti per le conseguenze a danno della salute dei residenti esposti alle radiazioni delle onde. Da questo si apprende come si è giunti, grazie alla ricerca, allo studio ed alla competenza del prof Sturiale Giuseppe, all’approvazione all’unanimità di un regolamento comunale, aggiornato nel 2016,, che ha consentito di respingere ulteriori richieste di installazione di varie ditte delle telecomunicazioni, vincendo anche ricorsi al Tar e al Cga. Proprio sulla validità e la tenuta del regolamento attuale si è soffermata, pure per il Comitato, l’avv. Alice Sturiale, che ha spiegato l’importanza del criterio di aver individuato dei siti, messi a disposizione dal comune in forma gratuita, per la collocazione dei Ripetitori sia già esistenti sia da installare in determinate aree per contrastare l’invasione sul territorio urbano, gravemente minacciato dalla presenza eccessiva e nociva dei campi elettromagnetici. Subito dopo è intervenuto il sindaco Danilo Lo Giudice per comunicare il percorso intrapreso dall’amministrazione annullando i permessi di costruzione delle ultime due Stazioni di radio base per telefonia mobile a causa di molteplici violazioni urbanistiche; ha quindi annunciato che si sarebbe fatto il possibile, nel rispetto delle leggi vigenti, per impedire che possano realizzarsi opere nocive alla salute pubblica. Da qui si è aperto un dibattito vivace per interventi dal pubblico che hanno richiesto per quale motivo sia stato possibile arrivare a dare il via libera al permesso di costruire l’opera delle Antenne senza una valutazione in merito da parte dell’Ufficio tecnico. Inoltre si chiedeva perchè non veniva individuato il responsabile del procedimento e adeguatamente ripreso in quanto la questione della problematica della salute è altamente prioritaria. Al di là del limite legale si comprende che bisogna fare unità per andare avanti e percorrere le vie possibili in collaborazione senza indagare per trovare un capro espiatorio, che non serve per nuove soluzioni condivise. Piuttosto si capisce che tocca alla sfera della morale assumere un ruolo primario, alla coscienza di appartenere ad una comunità che non può essere messa a rischio per nessun contraccambio materiale, alcun vantaggio privato. Per questo con l’impegno di ciascuno, secondo le proprie funzioni e competenze, da sindaco e da cittadino, da impiegato e da politico, si possono trovare gli strumenti e le modalità di tutelare la stessa vita, mantenere il valore della casa. Si deve scegliere la volontà di perseguire il senso della qualità dei beni comuni che ci spettano, eredidati dal lavoro dei nostri padri, nel paese in cui si è nati e cresciuti, dove si abita tutti insieme e non da soli, senza discriminazioni e omissioni, trascuratezza e mancanza, ipocrisia e indifferenza, ma con rispetto e doverecivico, cura e consapevolezza della dignità umana.