S.Teresa di Riva – Qualche settimana addietro, Giuseppe Migliastro ex consigliere comunale, ha denunciato su facebook che ha comprato un cornetto al pistacchio in un bar di S.Teresa, e lo ha pagato per la “modica cifra di 1.80 euro”. E’ da precisare che il cornetto era più grosso del normale “cornetto grande con crema di pistacchio”. Noi della Gazzetta Jonica abbiamo fatto un giro nei bar di Furci e S.Teresa di Riva e la maggioranza ha precisato che il cornetto normale al pistacchio viene venduto ad un euro e venti centesimi, mentre quello più grosso costa 1.40. Da qui ad un euro e 80 centesimi, quanto l’ha comprato Migliastro, c’è una grossa differenza. Su questo punto alcuni baristi si sono scatenati: hanno detto che i prezzi dei dolci vengono segnati in un listino affisso all’entrata del locale; che sono aumentate le materie prime (farina, zucchero, ecc.) sono aumentate le tasse; è aumentato il consumo della corrente elettrica; è aumentato il costo del pistacchio. Ma questi aumenti colpiscono tutti i bar e pasticcerie della zona e come mai il cornetto più grande alla crema di pistacchio in questo locale di S.Teresa costa 1.80 euro e in tutti gli altri esercizi commerciali 1.40? (mentre i cornetti normali vengono venduti a 1.20 euro). Questa differenza nel prezzo potrebbe trovare giustificazione se il locale usasse il pistacchio Dop di Bronte, ma anche qui dovrebbe essere specificato nel listino prezzi. Nei vari commenti registrati, ci sono persone che danno ragione al locale in contestazione (sono aumentate le tasse, la corrente elettrica, le materie prime, la manodopera, ecc.); per altri ci sarebbe stato un prezzo maggiorato rispetto agli altri locali della zona. Sarebbe opportuno, secondo alcune persone da noi intervistate, che le autorità competenti facessero opportuni controlli per accertare la bontà delle materie utilizzate, se il listino prezzi è affisso e se vengono rispettai i costi. (nella foto lo scontrino pubblicato su facebook da Migliatro)