Nel saloncino ex refettorio, all’interno dell’Istituto Maria Ausiliatrice, lo scrittore aliese Antonino Moschella ha presentato questo pomeriggio la sua ultima fatica letteraria che ha per titolo “Le Vite in Bilico”. Dopo l’affermazione col suo primo romanzo “Il Sarto di Zeus”, Moschella abbandona i miti greci e ambienta il suo romanzo tra la gente comune, eroi silenziosi dei giorni nostri. Protagonisti due conducenti di automezzi pesanti che con l’incedere del tempo si danno una mano nell’affrontare i grandi problemi che il presente propone loro ma, con l’aiuto l’uno dell’altro, riescono a fare chiarezza anche sul loro passato. Moschella, così come nella sua opera prima, dà sfoggio di ampia cultura e conoscenze letterarie dispensando riferimenti in maniera pertinente e non casuale a Cesare Pavese e ad Hemingway citando altresì autori musicali molto ricercati. Tanta la carne al fuoco: l’omosessualità, la dipendenza dalle droghe, i viaggi intorno al mondo, le ingenue ma ficcanti domande dei più piccoli, le crisi coniugali, personaggi a sorpresa e finali inaspettati. La prima impressione che si ha nel leggere la sua opera seconda è che il successo della prima non sia stato un caso: Moschella scrive nella consapevolezza di stare offrendo al lettore qualcosa di nuovo. E’ vero, viviamo un’epoca in cui tanti scrivono ma pochi leggono e l’intento del Moschella pare proprio essere quello di invertire la tendenza avvicinando il lettore con l’innocenza di quei bambini che si apprestano, pagina dopo pagina, a scoprire anfratti inaspettati. Ha coordinato l’incontro in maniera esemplare la giornalista Lucia Gaberscek e all’introduzione della serata hanno offerto il loro contributo gli assessori Nunziata Todaro e Agata Di Blasi.
Alì Terme. Antonino Moschella presenta la sua opera seconda “Le Vite in Bilico”
