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venerdì, Novembre 22, 2024
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La solidarietà dei paesi della riviera in tempo di guerra: tutti abbiamo bisogno di tutti per la pace!

In questo tempo così drammatico, come per tutto il mondo, anche i nostri paesi della riviera jonica, risentono direttamente del clima di guerra, che ha largamente diffuso paura, incertezza e contrapposizioni nocive al vivere civile. Tuttavia si può constatare una sicurezza fondamentale perchè si è capito che da soli non ce la possiamo fare.
Da nord a sud, da est ad ovest, dal più ricco al più povero, dall’intellettuale all’operaio, dal governante all’ultimo dei cittadini, tutti abbiamo bisogno di tutti. Per questa ragione non possiamo salvare la nostra vita se non pensiamo anche a quella degli altri, nel rispetto delle regole comuni, della convivenza reciproca, del principio di solidarietà.
Proprio la volontà solidale è scattata da subito con la disponibilità ad accogliere i rifugiati provenienti dall’Ucraina, ad inviare beni di prima necessità alla frontiera e a sostenere economicamente quanti si trovano a disagio a causa della guerra.
A Furci, ad Antillo, a Santa Teresa ed altri paesi del comprensorio ci sono famiglie che ospitano donne e bambini, associazioni di volontariato che operano per fornire aiuti di ogni genere, cittadini che vogliono dare una mano per alleviare la sofferenza che si sta procurando alle migliaia di persone coinvolte nell’enorme crisi umanitaria.
Pertanto, dal basso, nei piccoli paesi della riviera, si è costituito un fronte comune necessario per combattere l’ostilità manifesta ma per molti versi occulta, che attenta alla stessa vita, alla salute pubblica, morale e sociale locale e globale, e riporta alla superbia, all’ambizione personale, all’interesse privato, alla visibilità ed al successo a tutti i costi.
In questo modo si evita lo schieramento forzato, senza pensarci, che alimenta falsa comunicazione, conduce all’ipocrisia e provoca odio, divisione, inquietudine e maldicenza a discapito della verità, della bontà, della collaborazione, anche umile e nascosta, tipica della gente dei nostri paesi, sempre disponibile a soccorrere i bisognosi e stare dalla parte degli ultimi per costruire la pace.
Si mette in evidenza il buon senso senza manipolazioni e consensi strumentali, forme di egoismo nocivo e di esibizionismo maldestro, offrendo le proprie risorse, a tutti i livelli, nell’alleanza per la sconfitta della guerra, cieca ed ingannatrice, ancestrale morbo maligno e distruttore di comunità, che mette l’uno contro l’altro armati e annienta l’umanità!
(Santo Trimarchi)

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