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giovedì, Novembre 21, 2024
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Teatro Val D’Agrò, sabato in scena “L’altalena” di Nino Martoglio

Il Teatro Val D’Agrò guidato dall’Associazione Sikilia, con a capo l’inesauribile Cettina Sciacca, riparte e riparte insieme al Teatro dei Saitta sotto il segno del Teatro popolare Siciliano, arte indiscussa della famiglia di teatranti Catanesi. Infatti sabato 18 dicembre alle ore 20,00 Salvo Saitta sarà protagonista indiscusso de L’altalena di Nino Martoglio insieme al figlio Eduardo, per “restituire” al pubblico il piacere ed il gusto di una sana risata.
“Non abbiamo esitato un solo secondo-spiega Eduardo- seppure in un momento ancora delicato a seguire e ad essere complici della riapertura di questo Teatro che ci sta tanto a cuore. La gente ha bisogno di sapere che i sipari si stanno riaprendo con qualcuno dietro che li aspetta e per noi sapere che dall’altra parte ci sia il pubblico è gratificante, di supporto, di stimolo.”
Lo spettacolo voluto fortemente da Cettina Sciacca, arriva in un particolare momento di gloria del Teatro dei Saitta, dovuto anche alla Tv che ha trasmesso durante il periodo di fermo, alcuni dei classici del loro Teatro. “Adesso però è il momento di tornare ad applaudirli dal Vivo – commenta Cettina Sciacca- e sono sicura che il pubblico ci
premierà”
Appuntamento dunque con il Teatro dei Saitta che ritornano a Santa Teresa dopo quasi tre anni ma sempre con quella voglia e quella passione che li ha sempre contraddistinti.

Lo spettacolo
Neli e Mariddu sono due fratellastri titolari di una sala da barba. Neli è giudizioso e dedito al lavoro. Mariddu è uno scavezzacollo.
Quest’ultimo ha sedotto e abbandonato una giovane. Neli esorta il fratello a riparare ma per tutta risposta, Mariddu in un eccesso d’ira ferisce la ragazza con una coltellata. Viene arrestato e sconta sei mesi di carcere, ed è proprio durante la sua detenzione che tra
Agatina Lo e Neli nasce un tenero amore. Nella rielaborazione di Salvo Saitta, assoluto protagonista nel ruolo di Ninu, le vicende comiche e drammatiche si arricchiscono di frizzi e lazzi per due ore di sana risata.

Alcuni Cenni
Martoglio è il Teatro Siciliano. Come scrisse Pirandello e nessuno meglio di lui poteva dirlo: “ Martoglio è per la Sicilia quello che è il Di Giacomo e il Russo per Napoli; il Pascarella e il Trilussa per Roma; il Fucini per la Toscana…voci native che dicono le cose della loro terra, come la loro terra vuole che siano dette per essere quelle e non altre.”
E ancora aggiunge Pirandello: “ Il teatro siciliano vive massimamente per lui e di lui ed egli ne è stato il vero ed unico fondatore. Ed è proprio per omaggio al grande autore Belpassese che si è voluto pensare ad una nuova edizione de “L’altalena”. L’altalena, come sanno tanti amanti del Teatro Siciliano, è quella dei sentimenti. Un amore che muore, l’altro che fiorisce, quello di prima che si riaccende. Tematica attuale, quindi, ed è bello pensare a Martoglio come nostro “contemporaneo”. Il lavoro in tre atti, che come ricordiamo venne rappresentato per la prima volta nel 1909 dalla compagnia di Giovanni Grasso a Genova col titolo Voculanzicula, punta la sua attenzione sulle vicende comiche e drammatiche che si dipanano all’interno di una sala da barba nel cuore della Catania del ‘900 nel periodo di Sant’Agata, Patrona di Catania, e la storia si arricchisce di frizzi e lazzi grazie ai personaggi spassosi ed alle battute di grande efficacia create dalla verve martogliana, evidenziando i burrascosi sentimenti altalenanti di Neli, Mariddu e Aitina (coinvolti in una storia d’amore), la loro vita interiore piena di balzi discontinui, dolorosi e violenti, quella di Donna Flavia e Don Ignazio (al centro di una vicenda umana) stemperati da momenti comici assegnati alla spensieratezza di Nino .

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