A Roccalumera, località Mitta (Casalvecchio Siculo), e sulle alture di Pagliara si sono verificati continui focolai, ma sono stati domati dagli spegnitori, e comunque non ci sono stati danni ingenti, visto che sono andati in fumo pochi alberi ad alto fusto e sterpaglie. Il più devastante incendio si è sviluppato a monte di Casalvecchio, località “Capocaccia”. Le prime lingue di fuoco sono state avvistate alle 12,45. Il commissario Concetto Scarcella accertata la gravita, ha subito mandato delle squadre sul posto, ma le fiamme continuavano ad allungarsi, aggredendo la collina. Dopo due ore di faticoso lavoro sotto il sole gli operai non sono riusciti a circoscrivere le fiamme, per cui il commissario Scarcella valutate le caratteristiche dell’incendio e la difficile operazione di spegnimento via terra, ha chiesto l’intervento di mezzi aerei. Così, mentre le fiamme avanzavano, è intervenuto un Canadair che ha effettuato undici lanci di acqua di mare con schiuma ritardante. Le operazioni di totale spegnimento e di bonifica dell’intera area si sono concluse alle ore 19, dopo circa sette ore di duro e snervante lavoro delle squadre della Forestale di Savoca. Le alte lingue di fuoco hanno percorso oltre un chilometro, devastando diciotto ettari di terreno, di cui quindici di bosco con piante di castagno e roverella; e tre coltivati a vigneti e uliveti. Due casette coloniche aggredite. Danni ingenti. Tanti appezzamenti di terreni, coltivati da intere famiglie, sono stati trasformati in cenere. Si presume che l’incendio sia stato opera di piromani, protagonisti d’estate di questi gesti criminali.