Nella giornata di ieri il Tribunale Penale di Messina, Sezione Seconda, ha assolto tutti gli imputati dal reato di truffa ed appropriazione dei fondi regionali elargiti alla Società Valli Joniche Peloritani Spa.
Gli imputati sono stati l’ex Sindaco di Pagliara Santi Di Bella, Andrea Ceccio, Antonio Tuminello, Vincenzo Faraone, Giorgio Foti, Grazia Pappalardo, Vincenza Lucia Famulari e Giuseppe Leonardi. Quest’ultimi tre, quali componenti del Collegio dei Revisori dei Conti, mentre gli altri con ruoli di funzionari e di rappresentanza di detta Valli Joniche Peloritani.
I reati ascritti agli stessi sono stati gravi, in quanto accusati di essersi appropriati di denaro pubblico, quali i fondi erogati dalla Regione ai consorzi (Sviluppo Economico Valli Joniche, Sviluppo Tecnologia Internet Banda Larga, Valorizzazione degli Olii Extra Vergine) e da questi confluiti nell’anzidetta società Valli Joniche Peloritane Spa. Basti pensare che il P.M., in sede di conclusione dibattimentale, ha chiesto per Di Bella e Ceccio la condanna a 6 anni di arresto e per gli altri la condanna a 3 anni.
“Un processo penale – dichiara l’avv. Carmelo Saitta – , che è nato a seguito della denuncia di Domenico Prestipino, anch’egli ex Primo Cittadino del Comune di Pagliara, e che ha visto coinvolte figure istituzionali e professionali di alto profilo, trascinati nella polvere delle polemiche, con grande discredito delle loro persone e scoop sulla stampa, al punto che le loro figure professionali ne hanno risentito notevolmente. Senza contare i riflessi psicologici, in quanto additati alla stregua di criminali della peggiore specie”.
“Fortunatamente, il Tribunale di Messina, malgrado ben 12 capi di imputazione, attento alle risultanze probatorie e documentali emerse in seno al dibattimento, ha emesso una statuizione che non lascia dubbi, pronunciando una assoluzione perché il fatto non sussiste, demolendo l’impianto accusatorio totalmente infondato. Se si pensa che le somme dell’appropriazione e della truffa supposte sono ammontate a circa 1 milione di euro e mai vi è stato un controllo, una contestazione o una censura sul loro uso da parte degli Organismi Pubblici, prima fra tutti la Corte dei Conti”.
“Da questo processo – conlude Saitta – esce con le ossa rotte il denunciante Domenico Prestipino, che ha portato nell’agone processuale le sue dispute politiche locali con Di Bella, e l’Unione dei Comuni costituita parte civile. Chi scrive ha difeso le dott.sse Grazia Pappalardo e Vincenza Lucia Famulari. I legali degli altri imputati sono stati Giuliano Saitta, Lori Olivo, Antonio Majorana, Alberto Gullino, Anna Scarcella, Marco Passalacqua, Filippo Brianni e Carlo Mastroeni”.